lunedì 24 aprile 2017

In volo verso Londra

In quello spazio del giorno
Assurdo come ogni timore ingiustificato
Vogliamo sapere tutto e ritenerci preparati
La nostra stessa esistenza è un grande dubbio
Rifletti il riflesso dello sguardo sullo specchio
Cerca tra l'iniquità del movimento
I sensi escludono il desiderio
La vita è così lunga
si corre il rischio di ripetere gli stessi errori molte volte
Percorrere le stesse strade
Ma mai due momenti sono perfettamente identici
Se non nei grossolani contorni di massima
I figli permettono di rivivere con particolare coinvolgimento
Episodi comuni alla propria e a tutte le vite passate

E un giorno mancheranno quelli sguardi lussuriosi tipici della giovinezza e prima vecchiezza, la base a piramide sembra aprirsi
La nostalgia lascia spazio alla sete di comprensione che nulla sembra dissetare
Alimenta se stessa in un circolo vizioso
Il dolore e le lacrime di Maddalena si mescolano alla culla di Melesigene
Laddove I tigli in fiore aprono un'altra stagione all'amore

Illusione, sogno, speranza o fede
Nomi diversi per necessità comuni ad ognuno
Da un acrilico di Manzoni o il sogno futurista di un mondo nuovo di Balla
Nasce e si sviluppa un'intera industria

L'Italia è un paese figlio delle gag di miseria e nobiltà
"Evviva l'ignoranza" come dice Toto' mentre scrive le sue lettere in quel piccolo tavolo d'ambulante
Ben fece d'Annunzio ad interrompere la carriera di Scarpetta anche se l'Italia era ormai già stata rovinata.

Penso al mare lucente
La creazione non è volontà ma inevitabilita'


Penso che nella vita bisognerebbe passare i primi vent anni almeno a studiare e leggere all'interno di una incubatrice o cameretta che dir si voglia.
Leggere e immaginare tutto, magari anche vederlo.
Solo conseguentemente iniziare a vivere e provarlo.
Conconsapevolezza diversa.
Una tempesta, la forte brezza marina sul fronte mare di un piccolo paese di provincia, come nella scena iniziale di Notte sulla città.
O più semplicemente, come la neve.
Come la prima volta che la vide Marquez a Parigi in Boulevard Saint Michel e la cui reazione fu quasi isterica.
Pianse e corse come non ci fosse un domani cascando e rotolando nel nuovo, soffice, anecoico tessuto bianco.

Vado a pisciare.