lunedì 28 aprile 2014

Le rivoluzioni colorate e il ruolo dell'occidente



In Ucraina siamo ormai ad un passo dalla guerra civile. Una guerra molto particolare. Quale ruolo ha giocato l'occidente in questa partita ?

Gli Stati Uniti e i media occidentali cercano di mostrarci quanto i Russi siano cattivi e gli Europeisti Ucraini solo schiavi sottomessi al tiranno in cerca di libertà. La verità è un pò diversa.


Dalla fine dell'Unione Sovietica (1991) gli Usa si sono messi al lavoro per smantellare l'impero Russo (e non solo) pezzo per pezzo, utilizzando come mezzo propagandistico le "Rivoluzioni Colorate". Tutto inizia con la Rivoluzione di Velluto in Cecoslovacchia il 16 novembre del 1989. Da quel momento in avanti, la finanza internazionale e i media occidentali, hanno visto la possibilità di mettere le mani su immense ricchezze sfruttando il malcontento della popolazione incanalato in movimenti di protesta orchestrati ad arte e guidati da una Elite più giovane, ambiziosa e filo occidentale. Alcune di queste Rivoluzioni hanno avuto successo altre sono ancora in corso d'opera, altre ancora sono invece scappate di mano come quella Ucraina che potrebbe terminare a breve o sfociare nella terza guerra mondiale.

Guardiamo dove hanno avuto successo:

Rivoluzione di Velluto in Cecoslovacchia 1989
Rivoluzione del 5 ottobre in Serbia 2000
Rivoluzione delle Rose in Georgia 2003
Rivoluzione dei Tulipani in Kirghizistan 2005

E dove sono ancora in corso d'opera o hanno fallito:

Azerbaijan 2005 (fallita)
Bielorussia 2004 (fallita)
Mongolia 2005 (fallita)
Rivoluzione Porpora in Iraq 2003 (Guerra)
Rivoluzione Aranzione in Ucraina 2004 (ancora in evoluzione)
Rivoluzione dei Cedri in Libano 2005 (fallita)
Rivoluzione dello Zafferano in Myanmar 2007(fallita)
Rivoluzione verde in Iran 2009 (fallita)

Queste rivoluzioni sono caratterizzate dal Marketing aziendale trasformato in Marketing politico. I colori vengono utilizzati come Brand neutro, gli attivisti distribuiscono poi magliette, cappellini, sciarpe e altri gadget accompagnando le manifestazioni con uno Slogan spesso molto corto (una parola soltanto). Il "nemico" è il governo in carica e il motivo del dissenso è quasi sempre la mancanza di libere elezioni o elezioni truccate. In questo modo vengono commissionati sondaggi (aiuto esterno) spesso a loro volta truccati per dimostrare come il governo in carica vada rimosso in nome della "Libertà". Il passo successivo è l'apertura dell'economia nazionale agli investitori internazionali e alle privatizzazioni. Vengono immediatamente stanziate importanti linee di credito (per la Georgia l'FMI mise sul piatto 300 mlm di dollari sono nel 2004) con le quali i nuovi amici dell'occidente si indebitano entrando in un circolo vizioso dal quale non usciranno mai più. O comunque non prima di aver mollato e svenduto tutte le loro ricchezze.


Democracy is a strange game.