Mi sveglio e imparo parole,
il loro significato, quante parole.
Piccoli abitanti dell'etere
lanciate al vento,
vagabondano
come foglie nella tormenta
"I promote architectural materials in London serving Architects and Designers, here below the links to the companies i work with. They span from porcelain tiles, natural stones and terrazzo to timber flooring. Through this blog you can request a sample, a quotation and/or simply read my views".
Mi sveglio e imparo parole,
il loro significato, quante parole.
Piccoli abitanti dell'etere
lanciate al vento,
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The Machinery of Dehumanization: Historical Echoes and Contemporary Parallells
Introduction
Dehumanization, the process of stripping individuals or groups of their humanity, has long been a precursor to systemic violence and genocide. Philosophically, it represents a rupture in the ethical recognition of "the Other," enabling atrocities by eroding empathy and moral accountability. This article examines the mechanisms of dehumanization employed by Nazi Germany against Jews and Slavs, Imperial Japan’s atrocities against the Chinese through Unit 731, and explores analogous rhetoric and policies in the Israeli-Palestinian conflict. While historical contexts differ profoundly, the philosophical frameworks underlying dehumanization reveal unsettling parallels in how power structures justify oppression.
Negli ultimi anni, ciò che sorprende non sono tanto le politiche divisive di leader come Donald Trump, ma piuttosto il modo in cui l'Occidente sembra aver abbracciato scelte e direttive che, a molti, appaiono discutibili e talvolta irrazionali. Dall'obbligo di sostituire le auto a combustione interna entro il 2035, passando per la transizione verde accelerata, fino alle accese discussioni sull'identità di genere e alle politiche vaccinali che hanno polarizzato le società, si è assistito a un profondo cambiamento culturale e politico.
In questo contesto, l'Europa ha assunto i tratti di un "Moloch burocratico", una macchina amministrativa iper-regolatrice che interviene in modo sempre più invasivo nella vita dei cittadini. Dalle sanzioni alla Russia, con l'annesso dibattito sull'abolizione della sua cultura, fino al sostegno incondizionato all'Ucraina – che molti interpretano idioticamente come una lotta simbolica contro un gigante in declino – si delinea un quadro complesso e frammentato, a tratti psicotico (non dimentichiamo i chip rubati dalle lavatrici, i condizionatori o la pace, le munizioni terminatem il massacro di Buca ecc ecc).
Questa deriva burocratica e ideologica, unita a decisioni che appaiono più dettate da pressioni globali che da un dialogo interno consapevole, ha condotto l'Europa verso un baratro economico, sociale e culturale. Nel frattempo, mentre gli Stati Uniti sembrano aver intrapreso un percorso di riposizionamento strategico, il Vecchio Continente appare sempre più intrappolato in un tunnel di trasformazioni rapide e incerte, senza che una chiara via d'uscita si profili all'orizzonte.
Gli Usa stanno cambiando rotta mentre l'Europa è ancora guidata da utili idioti che, al cambio del burattinaio, ora non sanno in che modo ricalibrare la filastrocca imparata a memoria negli ultimi anni.
Un'interessante intervista al curatore triestino che ha giocato un ruolo chiave, in collaborazione con il governo degli Stati Uniti, nell'utilizzo dell'arte contemporanea come strumento nella Guerra Fredda. Questo contributo ha portato alla nascita dell'Espressionismo Astratto americano e, successivamente, della Pop Art.
Arte contemporanea (post II Guerra Mondiale):
Semplice strumento di propaganda politica e libertà finanziaria.
Circondata da pseudo esperti in grado di spiegare e motivare ex post ogni schifezza o stupidata.
Vittime ed eroi i poveri artisti, di cui non vogliamo dubitare la sensibilità o l'onestà intellettuale, ma che vengono trasformati in icone o abbandonati nel dimenticatoio con la stessa casualità con la quale è possibile vincere alla lotteria.