martedì 8 aprile 2014

Review: Restrepo (Inferno in Afghanistan)



Recensione: Restrepo (2010). Documentario di guerra, probabilmente uno dei migliori mai fatti. Avendo parlato ieri del documentario sulla vita Tim Hetherington oggi parliamo del suo miglior lavoro (come regista). Il film racconta un anno intero (2007-2008) speso in Afghanistan con il 2° plotone del 503° reggimento della 173° brigata paracadutisti da combattimento Usa (di base a Vicenza in Italia).


L'esercito americano decide di prendere controllo, o quantomeno di "disturbare", le attività Talebane nella valle di Korangal. Il compito del 2° plotone è quello di creare un avamposto, come un incudine tra le forze nemiche, e mantenere la posizione iniziando delle negoziazioni con i nativi per tagliare fuori talebani.

Il 2° plotone resterà "ingaggiato" in un guerra di un anno con combattimenti e contatti con il nemico continui. Dai 4 o 5 al giorno fino al record di 14. Alla fine dei 12 mesi conteranno l'incredibile numero di 455 scontri a fuoco. I medici che prenderanno in cura psichiatrica i sopravvissuti di questa missione dichiareranno di non aver mai visto un tale livello di stress nei soldati dai tempi della seconda guerra mondiale o di alcuni episodi del Vietnam. Se pensiamo alla tragedia dello scorso due aprile 2014 a Fort Hood Texas, durante la quale un soldato ha iniziato a sparare in caserma uccidendo quattro compagni e ferendone 16 per poi suicidarsi, possiamo avvicinarci all'idea di quanto la disumanità della guerra e il conseguente disturbo post traumatico da stress lasci il segno nell'animo dei protagonisti, indipendentemente dalla loro bandiera.Questo tema psichiatrico è molto interessante perchè da un lato il soldato non è pronto ad affrontare i danni che subirà il suo sistema nervoso e dall'altra parte i civili a casa non sono pronti e non sono in grado di capire ed accettare queste ferite "invisibili" permanenti.

Il film è quanto di più reale si possa immaginare, Tim e Sebastian si sono addestrati per mesi con i soldati e hanno accettato tutti i rischi della missione per consegnarci questo "spaccato di realtà e guerriglia" senza precedenti. Cinematograficamente parlando non si può non notare quanto questo lavoro esalti l'accuratezza della guerra dipinta da Oliver Stone nel suo Platoon.  Un'altra ispirazione, ai fini della narrazione, è stata presa dal film francese del 1965 il 317° battaglione d'assalto del regista Schoendoerffer.

Da vedere

Voto 8 1/2