lunedì 14 dicembre 2020

Suez Il canale, l'Egitto e l'Italia - di Marco Valle


 Bel libro per ripassare la geopolitica mondiale ma soprattutto rispolverare quella Italiana. 

La geopolitica, partendo dalla geografia, non cambia con il passare degli anni e dei governi. Le esigenze Veneziane prima, Italiane poi, di libero accesso agli oceani restano valide ancora oggi come ieri. 


La differenza è che dalla fine della seconda guerra la Geografia e la Geopolitica in Italia sono letteralmente proibite, le ore di questa materia sono state tagliate da tutti i governi e fino agli anni novanta non era possibile laurearsi in Geografia.

Dalla nascita della Società Geografica Italiana (1867) nata ad imitazione della Britannica Royal Geographic Society e Cavour a Mussolini, Enrico Mattei fino a Craxi. Gli Italiani che hanno fatto geopolitica ad alto livello e che soprattutto hanno capito le eterne esigenze di questo paese, sono finiti tutti male. Indipendentemente dal loro colore politico. In particolare l'ex partigiano Enrico Mattei, sulla cui morte non è ancora stata fatta chiarezza. 

Questo libro rappresenta un documento storico piacevolmente oggettivo rispetto alle tante stupidaggini faziose che si sentono e leggono in giro. 

Per chi fosse interessato consiglio caldamente la lettura. Anche per ricordare il peso avuto da grandi Italiani dimenticati come Luigi Negrelli e Pietro Paleocapa nella costruzione di una delle infrastrutture più importanti della storia del mondo.

Buona Lettura. 

P.S.

Consiglierei la lettura in maniera particolare al nostro attuale Ministro degli Esteri e Presidente del Consiglio. In fatto di Geopolitica, pensando alla nostra attuale posizione nei confronti di Cina, Turchia, Libia, Egitto ed Europa non mi sembrano particolarmente ferrati.

Ciao

P.P.S

Riguardo alla morte del povero Giulio Regeni, le risposte sono a Cambridge e Londra non al Cairo. 

L'Eni, il principale agente geopolitico Italiano, conta in Egitto per 230.000 barili estratti al giorno su una superficie di 28.312 chilometri quadrati e con 14 miliardi di investimenti (a cui dal 2018 viene aggiunto il gas estratto da Zohr, il giacimento più esteso del Mediterraneo scoperto dai tecnici Italiani nel 2015 a largo di Port Said) è il primo produttore del paese. 

Non dimentichiamoci che Al- Sisi ha visitato le installazioni Zohr proprio durante il secondo anniversario della morte del ricercatore. Salutando l'amministratore delegato il generale presidente ha assicurato; "Non smetteremo di cercare i criminali. Alla famiglia Regeni presento ancora le condoglianze, ma quel crimine è stato commesso per rovinare i rapporti tra Italia ed Egitto. Affinché non arrivassimo qui". Chi vuole intendere intenda.