venerdì 15 gennaio 2021

Vedere l'invisibile - Le Macchine del futuro


La macchina, la meccanica, l'artifizio, l'inganno, strumento per contrastare con violenza la natura secondo Bacone o per assecondarla secondo Galileo. Archita da Taranto è il padre di questa parola, dal greco Dorico di Taranto machana, così importante e immutata nelle principali lingue occidentali. 

La meccanica diventerà adulta e razionale grazie a Galileo (Le mecaniche), non più un artificio ma una scienza.  Poi, dopo averla inventata, l'Italia resterà terribilmente indietro nello sviluppo della meccanica e della tecnica che oggi domina il mondo. Lo noterà anche Goethe nel suo viaggio in Italia del 1817 "Quest'Italia, tanto favorita dalla natura, è rimasta enormemente indietro rispetto agli altri paesi per tutto ciò che è meccanica e tecnica, sulle quali senza dubbio si fonda ogni progresso verso un'esistenza più comoda e sciolta" (J.W. Goethe, Viaggio in Italia 1817).

Inizia l'era delle macchine e la fine della schiavitù anche se non parliamo ancora di intelligenza artificiale. Nonostante Pascal e Leibniz avessero già inventato macchine in grado di sostituire non la forza ed energia umana, naturale, animale ma bensì quei compiti riservati alla mente come il calcolo.  

Chissà se queste macchine un giorno permetteranno non solo la costruzione di individui pensanti/morenti come il Talos di Efesto o Pandora ma strumenti in grado di vedere l'invisibile all'interno delle persone. All'interno della loro intelligenza, dei loro sentimenti per se stessi e il prossimo, della loro forza o debolezza psicologica. Tutte quelle caratteristiche che ognuno di noi impiega una vita intera a scoprire e solo di pochi altri individui.

Con uno strumento di questo tipo la democrazia potrebbe scegliere veramente gli uomini migliori nei posti migliori e non trasformarsi in quel mostro predetto da Henri - Frederich Amiel nel 1871 dopo la settimana del sangue nella comune di Parigi quando scrisse : "La democrazia, facendo dominare le masse, fa prevalere gli istinti, la natura, le passioni, ossia l'impulso cieco. La democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'eguaglianza, che dispensa l'ignorante dall'istruirsi, l'imbecille dal giudicarsi, il bambino dall'essere uomo e il cattivo da correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'eguaglianza virtuale andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Esso non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga".

L'adorazione delle apparenze si paga... Eccome...

E oggi che viviamo di apparenze in cui tutto ciò che conta è solo in superficie, bellezza, ricchezza, fama e quindi maggiore visibilità in un loop che alimenta se stesso. Una macchina che vedesse dove l'occhio non vede ma dove solo il cuore, l'intelletto, il tempo e l'esperienza possono arrivare quanto ci farebbe risparmiare, quanto velocemente e profondamente potremmo avanzare ?

Vedremmo una élite di uomini e donne migliori dominare gli altri ? 

No, ogni individuo ha delle grandi qualità il problema è che raramente si trovano al posto giusto nel momento giusto. Non c'è forse spazio per tutti, presupponendo che le persone siano valorizzate e spese al meglio, in un'umanità che non annulli nel conseguimento del suo scopo l'individuo ?

Oggi l'intelligenza artificiale è ancora troppo stupida, raccoglie dati e cerca di venderci continuamente cose che crede c'interessino rilanciandoci addosso quei dati da noi precedentemente forniti.

Siamo schiavi 2.1 dei pochi possessori di una potenza di calcolo artificiale che non è ancora in grado di vedere e tradurre quello che noi impieghiamo decenni a decifrare. Ma può solo moltiplicare l'apparenza offrendo visibilità, superficialità, viralità.

Ma un giorno forse sapremo... Cosa nasconde quel sorriso ? Cosa c'è dietro quelle lacrime ?