giovedì 12 aprile 2012

Il Diritto di Resistenza:

Il Diritto di Resistenza:


7 Banche d’affari statunitensi iniziano sul finire degli anni ’90*  con i primi derivati sul credito, a creare una voragine nel sistema finanziario.

Gli Stati Sovrani hanno firmato la liberatoria che ne ha permesso il salvataggio.

Ora gli Stati Sovrani Impongono il conto da pagare al popolo utilizzando come nel caso dell’Italia e della Grecia, governi eletti NON democraticamente.  
*(per la precisione il primo derivato sul credito e’ datato 7/12/1997 Jp Morgan Chase Bank , fonte : Traders Guns and Money : knows and unknows in the dazzling world of derivatives, autore Satyajit Das )

Il vertice della piramide sta raccogliendo il denaro dalla base ma Il popolo non e’ tenuto a pagare per errori che non ha commesso.  E’ stato instaurato un regime tirannico che si autorappresenta in contrasto con la volonta’ dei cittadini. 
In questo momento di ingiustizia sociale sono andato a rileggermi la definizione di rivoluzione.

La rivoluzione in politica è un radicale cambiamento nella forma di governo di un paese, comportando spesso trasformazioni profonde di tutta la struttura sociale, economica e politica di un sistema, al sorgere di un nuovo tipo di cultura politico-sociale”.

La spiegazione continua distinguendo la Rivoluzione Marxista o Rivoluzione proletaria, nella quale i lavoratori devono ribellarsi all’oppressore capitalista per creare un mondo governato dalla classe operaia che ne persegua gli interessi; e la vera, propria Teoria della rivoluzione.
Accantoniamo la visione Marxista che e’ fuori dal tempo e soffermiamoci sulla teoria della rivoluzione.
La teoria della rivoluzione racchiude tutte le correnti di pensiero che hanno accompagnato le rivoluzioni.
Anche se oggi il termine rivoluzione viene associato comunemente al comunismo in realta’ le piu’ importanti correnti rivoluzionare riguardano il pensiero liberale (i padri della rivoluzione americana ) e democratico (Robespierre, Rousseu e Mazzini).
Queste teorie, che possono ai loro estremi prevedere l’uso della “Guerra Giusta” (Ghandi per esempio non era d’accordo con questo punto ), condividono tutte un altro punto fondamentale della rivoluzione.

IL DIRITTO DI RESISTENZA :

Nelle teorie di Locke il potere dello stato deve avere determinate caratteristiche :
Le caratteristiche del potere
Per Locke il potere non è e non può essere concentrato nelle mani di un'unica entità, né tanto meno è irrevocabile, assoluto e indivisibile.
Il potere supremo è il potere legislativo che è supremo, non perché senza limiti, ma perché è quello posto al vertice della piramide dei poteri, il più importante.
È il potere di predisporre ed emanare leggi e appartiene al popolo che lo conferisce per delega ad una figura preposta ad adempierlo.
Subordinato al potere legislativo, c'è il potere esecutivo che appartiene al sovrano e consiste nel far eseguire le leggi.
Successivamente Locke individua altri due poteri ascrivibili ai precedenti:
  • il potere giudiziario rientrante nel potere legislativo, è preposto a far rispettare la legge, la quale deve essere unica per tutti e deve far sì che tutti siano uguali di fronte ad essa e che ci sia certezza del diritto (principio di legalità). Quindi il potere legislativo esplica due funzioni: quella di emanare leggi e quella di farle rispettare.
  • Il potere federativo - nel significato derivato dal latino foedus, patto - che rientra nel potere esecutivo e prevede la possibilità di muovere guerra verso altri Stati, di stipulare accordi di pace, di intessere alleanze con tutte quelle comunità extra - pattizie, ovvero che si collocano al di fuori della società civile o politica.
Se così non dovesse essere, il popolo ha il diritto di resistenza contro un governo ingiusto.
Anche il Cristianesimo con San Tommaso D’Aquino :
"Al popolo spetta l'elezione dei governanti - insegna san Tommaso - e questa è una istituzione conforme alla legge divina". Il monarca nei confronti delle società deve essere ciò che l'anima è rispetto al corpo; deve governare analogamente alla Provvidenza divina, che dirige le cose della natura, giacché Dio lo ha posto in sua vece nel governo degli uomini, affinché illumini e diriga, provveda ed elevi il consorzio sociale di cui è capo. Ove il principe non agisse in tal senso, la sua opera sfocerebbe nella tirannide; e se tale tirannide compromettesse il bene comune, la società ha il diritto di spodestarlo.

 (Obedire oportet Deo, magis quam hominibus- Bisogna obbedire a Dio prima che agli uomini-
Atti 5,9-).

E ancora:
Dichiarazione di indipendenza
degli Stati Uniti d’America del 5 luglio 1776: Noi riteniamo che …tutti gli uomini sono stati creati uguali, che il Creatore ha fatto loro dono di determinati inalienabili diritti….che ogni qualvolta una determinata forma di governo giunga a negare tali fini, sia diritto del popolo il modificarla o l’abolirla, istituendo un nuovo governo che ponga le basi su questi principi…Allorchè una lunga serie di abusi e di torti…tradisce il disegno di ridurre l’umanità ad
uno stato di completa sottomissione, diviene allora suo dovere, oltre che suo diritto, rovesciare un tale governo…”.

La Rivoluzione Francese…
 Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino del 1789
afferma all’art.2:”Lo scopo di ogni società è la conservazione dei diritti naturali ed
imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà e la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione”.

Dopo La 2° guerra mondiale poi , il diritto alla Resistenza e’ stato inserito in numerose costituzioni europee (in particolare quella tedesca e francese).

La Costituzione del Lander dell’Assia del 1.12.1946, all’art.147 afferma: “La resistenza contro l’esercizio contrario alla
Costituzione del potere costituito è diritto e dovere di ciascuno”.
La Costituzione del Landerdi Brema del 21.10.1947 ,all’art. 19 afferma:” Se i diritti dell’uomo stabiliti dalla Costituzione sono violati dal potere pubblico in contrasto con la Costituzione, la resistenza di ciascuno è
diritto e dovere”.
La Costituzione del Lander di Brandeburgo del 31.1.1947, all’art. 6
afferma: ”Contro le leggi in contrasto con la morale e l’umanità sussiste un diritto di
resistenza”.
La  Costituzione della Repubblica Federale Tedesca ,all’art.20, 4° comma,
afferma:” Tutti i tedeschi hanno diritto alla resistenza contro chiunque intraprenda a rimuovere l’ordinamento vigente, se non sia possibile alcun altro rimedio”.
Il  Conseil Constitutionnel francese (equivalente alla nostra Corte Costituzionale) ha riaffermato la resistenza “come diritto positivo di valore costituzionale” che “potrà servire da parametro di costituzionalità per la valutazione di leggi repressive che tendano ad impedire al popolo sovrano alcune forme di esercizio”.

E In Italia ?

Art 1
« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
. »

Secondo autorevoli costituzionalisti, anche se non è espressamente stabilito dalla nostra Carta Costituzionale, il “diritto di resistenza all’oppressione” è implicitamente legittimato, essendo una delle garanzie di difesa della Costituzione, in caso di violazione dei principi fondamentali in essa stabiliti.
Infatti, il diritto di resistenza trova la sua legittimazione nel principio della
“sovranità popolare” , sancito nell’art. 1 della nostra Costituzione, che quindi rappresenta la legittimazione all’intero Ordinamento giuridico.
La “sovranità”, peraltro, è attribuita ad ogni singolo cittadino, come membro del popolo, e non solo al popolo nel suo insieme.


Ora resta da vedere quante Manovre Finanziare di Austerita’ dettate da Francoforte sopporteremo prima di esercitare la nostra Sovranita’.


A presto,