lunedì 7 maggio 2012

Perchè un ritorno al Nazionalismo in Europa embra Inevitabile

Come canta Bob Marley o meglio, come disse Abramo Lincoln (you can fool all the people some of the time and some of the people all the time but you can’t fool  all the people all the time, puoi fregari tutti per poco tempo o solo alcuni per sempre ma non puoi  fregare tutti per sempre). I popoli dei paesi occidental e non solo, hanno capito bene che qualcosa si è “rotto” e non tornerà come prima. Meglio ancora, hanno capito che la verità è l’arma più potente che esista al mondo e oggi la verità non è presente in nessun parlamento occidentale. Hollande e Marine Le Pen hanno spostato l’asse Geopolitico Francese dalla Germania alla Spagna, Italia, Grecia. Sono la voce di una nazione che non vuole pagare per gli errori di una Elite Finanziaria e grida il suo sdegno sia da destra che sinistra superando anche questi concetti perché quello che conta oggi non è l’ideologia di appartenenza o il background  politico ma la vita delle persone. Si stanno allontanando da una politica di austerità fine a se stessa. Una politica che vede a capo delle principali istituzioni uomini legati a quella finanza che non vuole essere regolamentata.  Es Goldman Sachs (per citarne una banca a caso..).

Quando i bimbi giocano a palla in casa e rompono un vaso la prima reazione di un genitore è di mandarli a giocare fuori in cortile, poi pulisce. Una volta percepita la causa del problema lo si regolamenta. La politica oggi chiede ai cittadini di raccogliere i cocci mentre i bimbi continuano a giocare. E’ insensato. L’Europa  è un grande sogno ma la sua stessa Geopolitica non la vede unita. Nella storia la nascita delle città/stato ha sempre avuto un pattern classico. I fiumi navigabili sono la fonte vicino alla quale si formano i primi insediamenti. Maggiore è la portata del corso d’acqua e la sua navigabilità e maggiore sarà l’urbanizzazione. Pensate ad una grande città e vi verrà subito in mente il suo fiume (Tevere-Roma,Tamigi-Londra,Senna-Parigi,Spree-Berlino, Hudson-New York …). Le grandi nazioni , per numero di abitanti, spesso sono legate a degli immensi complessi idrici per esempio gli Stati Uniti (Mississipi) ,Argentina (Rio de la Plata), Brasile (Rio delle Amazzoni)  ecc. L’Europa no, la grande Pianura Europea (la zona più ricca dell’intero globo terrestre) che si estende dai pirenei agli urali è tagliata da una moltitudine di importanti corsi d’acqua indipendenti che hanno dato vita a differenti culture, lingue e popolazioni. L’Europa non nasce, Geopoliticamente parlando, per essere un continente unico.

La Germania ora cerca un nuovi alleati e pensa di poter sostituire la Francia con L’Italia.
Noi però non abbiamo la credibilita’ politica (e l’indipendenza geopolitica) Francese . L’inadeguatezza del nostro governo è percepita anche dalla sensazione che la Germania abbia avuto un ruolo fondamentale nella sostituzione di un esecutivo  debole ma democraticamente eletto con uno tecnico non eletto.  Anche se Monti è popolare in Italia manca del mandato da parte degli Italiani un dettaglio non trascurabile. La Merkel ha lavorato molto per farlo entrare nel cerchio di potere Eu dopo il suo insediamento invitandolo a numerosi Summit, e Monti sa che dovra' ricambiare il favore cercando di accontentare il piu' possibile le aspettative Tedesche. Le convergenze che portarono al trattato di Maastricht erano disegnate su una base precisa, le economie dei singoli paesi membri erano pronte ad adottare una moneta unica con una politica fiscale divisa. La scommessa dei firmatari fu di creare una unione monetaria prima di quella politica e sperare che alla prima difficoltà economica (le recessioni, da quelle impercettibili ai veri e propri shock,  avvengono in media ogni 6-8 anni) le infrastrutture avrebbero retto il colpo.
Hollande in Francia come anche i Movimenti di protesta in Italia, Spagna, Grecia, Irlanda o la caduta del governo  Olandese lo scorso 23 aprile, segnano il vento del cambiamento.  Un ritorno al nazionalismo, alla protezione dei propri confini, alla libertà di poter scegliere il proprio governo e la propria politica economica sembra oggi inevitabile. Nessuna nazione e nessun popolo accetta  questo tipo di imposizioni (programmi di Austerità fiscale sia nella sua forma iniziale che nelle anche peggiori implementazioni successive ) dall’estero.
Ancor di più se queste imposizioni vengono chieste da chi sembra ignorare e non in grado di correggere le cause del problema (finanziario prima , economico e politico poi).