giovedì 18 ottobre 2012

La situazione Italiana

Euromagie :

Si parla di guadagnare competitività per stimolare l'Export.... La nostra situazione è simile a quella Giapponese (domanda interna debole, alto indebitamento, età media della poopolazione 45 anni ...).... però a differenza del Giappone il nostro export (pur essendo migliore degli altri Piigs) non è abbastanza competitivo.

Però....

- Non possiamo svalutare la moneta
e...
- Gli interessi sul debito pregresso sono troppo alti e ci mandano in defcit anche se avremmo un avanzo primario positivo dal 1992 ad oggi.

Ce la possiamo fare ?

leggiamo cosa ne pensa Edward Hugh :


...Il governo italiano si è impegnato ad un programma di consolidamento del valore di € 74bln nel corso dei prossimi due anni, pari a circa il 3,7% del PIL. Questo è stato progettato per portare il bilancio in equilibrio (o a deficit a zero) entro la fine del 2013. Su ipotesi molto conservative, solo per stare a galla, e mantenere il livello del debito dove sarà nel 2013 (che sarà più del 120% del PIL a causa della recessione), l'Italia avrà bisogno di un avanzo primario pari al 2,3% del PIL.

Ma poi abbiamo bisogno di pensare all'impegno recentemente intrapreso per ridurre il debito (vertice UE). I numeri esatti sono ancora da concordare per il nuovo patto, ma sembra un massimo ciclico del 0,5%, e (ancora più importante) l'impegno a ridurre il debito in essere di oltre il 60% del PIL e del 5% l'anno. In questo caso il paese avrà bisogno (a partire dal 2014) di un saldo primario di qualcosa come 5,5% del PIL (in funzione dell'evoluzione del costo d'interesse) nel corso di questo decennio. Il che significa che l'economia italiana si appresta ad affrontare manovre fiscali ancora più ristrettive....

Ora, chi pensa che la crisi italiana avrà un esito felice, sostiene che l'Italia è stata in grado di raggiungere un avanzo primario del 5% in media nel corso degli anni dal 1995-1998, e quindi perché non dovrebbe essere in grado di farlo di nuovo? Il principale argomento controrio sarebbe semplicemtente che oggi non è il 1998. Vale a dire, quelli furono gli anni del cambio della moneta, ci furono numerevoli programmi di privatizzazioni e i tassi d'interesse (spread) erano in forte calo.

Inoltre, l'ambiente in Europa non potrà essere esattamente favorevole al rilancio delle esportazioni Italiane. Anche gli altri principali paesi dell'area euro si sono impegnati ad un ulteriore consolidamento fiscale rispetto a quanto attualmente previsto, al fine di rispettare le regole Ue. Prendendo il 2014 come punto di partenza, il debito e il PIL per l'area euro nel suo complesso sarà approssimativamente il 90%. Di qui la regola di 1/20esimo implicherebbe che la zona euro dovrebbe ridurre il suo debito di circa 1,5 punti percentuali all'anno. Se questo accordo sarà rispettato il peso fiscale netto sulla crescita negli anni successivi al 2013 aumenterà. Se non sarà rispettato, allora quasi certamente diremo "bye bye Euro" (supponendo che la moneta comune esista ancora nel 2014....).

Quindi dopo tutto il discorso se l'Italia potrà o meno fare uno sprint finale e raggiungere la linea di arrivo è tutto in mano alle riforme strutturali. Personalmente sono molto dubbioso che possa riuscire. L'inversione di tendenza necessaria qui è enorme. Si tratta di ridurre un calo di 30 anni, e dubito che senza un default o sostanziali svalutazioni esistano esempi storici di imprese del genere....

Le riforme strutturali riguardanti il mercato del lavoro in un paese in cui la popolazione invecchia così velocemente avranno poco effetto. La forza lavoro è già cresciuta notevolmente dal 2004 al 2008 grazie all'immigrazione ma la produttività non è aumentata....

...In conclusione l'Italia è troppo grande per fallire e troppo grande per essere salvata, è per questo che è ancora appesa pericolosamente ad un filo. Dal momento che una sorta di ristrutturazione  è pressoché inevitabile nel caso italiano, prima i leader europei lavorano ad un piano credibile su come raggiungere questo obiettivo, meglio è. Altrimenti non solo i cittadini italiani che sono sottoposti alla "cura" Monti si stancheranno,ma gli stessi leader europei si ritroveranno con la loro credibilità a zero.



Deficit Italiano


Export Italiano