lunedì 19 novembre 2012

Lai riduzione dell'indebitamento (parte 1)



Abbiamo letto nell'articolo ray dalio ci insegna come si gestisce l'economia in questi momenti un'introduzione riguardo al ciclo economico nel quale ci troviamo e una guida su.... "COSA FARE" ...

L'Europa si trova adesso nella fase che chiameremo "Cattivo delevereging deflazionistico" (lo stesso che hanno sperimentato gli Usa nel 1930-33 e il Giappone).

In tutti e 3 i processi di deleveraging (riduzione dell'indebitamento) che analizzeremo,  la costante è sempre quella di ridurre l'indebitamento. L'entrate non riescono più a far fronte nemmeno agli interessi sul debito pregresso e non è più possibile indebitarsi ulteriormente.

Gli strumenti con i quali i governi possono operare per gestire questa fase sono 4:

1) Riduzione del debito (via fallimenti)
2) Austerità
3) Monetizzazione del debito 

4) Trasferimento di ricchezza

dimenticandoci per il momento il punto nr 4....
Abbiamo visto come il punto nr 1 e 2 siano recessivi e deflazionistici mentre il punto 3 crea una spinta inflazionistica e più orientata verso la crescita.

Nel "cattivo deleveraging deflazionistico" (la fase in cui si trova l'eurozona) i punti utilizzati per gestire il problema del debito sono solo il punto nr 1 e 2.

da "how the economic machine works"
....

1) all'inizio il problema di onorare il debito e di ridurlo causa una contrazione economica che aumenta il rapporto entrate/debito congiuntamente ad una riduzione di valore di tutti gli asset economici e finanziari. Questa fase è caratterizzata da un' austerità senza monetizzazione del debito.
Durante questa fase la mancanza di crescita del settore privato e la scarsa disponibilità di liquidità e credito portano ad un calo della domanda e dei consumi. I fallimenti si susseguono come tessere del domino nel settore privato e la fiducia nel sistema cala.
In reazione a questo shock i governi applicano tipicamente delle misure di Austerità. L'austerità è una ovvietà, dato il fatto che non è possibile incrementare i debiti e le spese vanno per forza ridotte.
Il problema è che la spesa di una persona rappresenta le entrate di un'altra. Così quando la spesa viene tagliata anche le entrate vengono tagliate. E' necessaria una incredibile quantità di austerità per portare significativi miglioramenti al rapporto debiti/entrate di una nazione.
Solitamente i politici "giocano" con queste politiche alcuni anni prima di bruciarsi e capire che questi processi deflazionistici portano a risultati molto scarsi e troppo dolorosi.
Con questo non intendiamo dire che la riduzione del debito e l'austerità non siano necessari, lo sono, ma solo se bilanciati da una monetizzazione del debito (immissioni di liquidità nel settore privato) adeguata...