giovedì 19 dicembre 2013

Uno sguardo Geopolitico al futuro



Come sarà strutturato il nuovo ordine mondiale ?

Partiamo da un fatto, nei prossimi decenni grazie alle nuove tecnologie (vedi Fracking) gli Usa ritorneranno ad essere il principale produttore di petrolio e gas (come accadeva prima degli anni '60). 

Ad oggi, il motore del mondo è composto da un'asse Sino-Americana con combustibile medio-orientale. Gli Usa dipendono dalla Cina per i materiali a basso costo e per l'acquisto del proprio debito (sempre meno però, visto che la quota in mano alla Fed supera il 30% del debito totale). La Cina dipende dagli Usa per le sue esportazioni. La Cina sta cercando di liberarsi da questa dipendenza (esportazioni di materiali a basso costo) per sviluppare un'economia domestica più solida. In medio oriente l'Arabia Saudita è stato il paese che più ha beneficiato del boom petrolifero mondiale degli anni '70.

Gli Usa a livello militare stanno cercando di "disimpegnarsi" da interventi diretti in diverse aree del mondo, la Cina invece sta "attaccando briga" con tutti i suoi vicini (Giappone, Vietnam, India).

Nei prossimi anni vedremo un ritiro quasi totale degli Usa dall'Afghanistan, e a quel punto la presenza americana in Pakistan non sarà più necessaria. Gli Usa preferiranno intrattenere rapporti d'affari con una più democratica India rispetto ad uno stato teocratico (il più rigido dopo l'Arabia Saudita) come il Pakistan.

Questo "ritiro" lento ma globale degli Usa, aiutato dall'indipendenza energetica, costringerà l'Arabia Saudita a pensare a come difendersi da sola.E' molto probabile che acquisterà la tecnologia nucleare dal Pakistan, continuando a vendere tonnellate di petrolio alla Cina.

Gli Usa creeranno un'unica area economica nord atlantica inglobando anche l'Unione Europea (che nello scacchiere internazionale conta sempre meno). Il mondo (e i mari) saranno quindi ancora in mano occidentale con l'esclusione del centro Asia che verrà controllato dal nuovo asse Cina-Pakistan-Arabia Saudita.

E la Russia ?, la Russia resterà isolata non riuscendo a competere con l'espansione Cinese ad Est e allontanandosi sempre di più dall'Unione Europea ad Ovest. L'Unione Europea da sola è una barzelletta ma con la possibilità di unirsi agli Usa nell'ipotetica Unione Atlantica (una specie di Nato economica) allora aumenterebbe la sua credibilità e tutti i paesi satellite dell'ex unione sovietica non avrebbero più timore a distanziarsi dalla Russia (Ucrania, Armenia, Georgia, Moldavia ecc ecc).

L'Africa continuerà la sua crescita, verrà indebitata e schiavizzata economicamente dalle banche occidentali che presteranno credito a pioggia (Prodi è già stato mandato in perlustrazione ...).

In questo tipo di scenario, e considerando la situazione odierna, la variabile più significativa che potrebbe accadere rispetto a quanto sopra è un crollo del sistema finanziario occidentale, in quel caso, l'unica via d'uscita sarebbe una guerra. 

A questa "visione" del futuro geopolitico globale aggiungo una canzone del chitarrista neozelandese Roy Montgomery

Tarkovski tone poem