giovedì 27 febbraio 2014

Riflessioni: Perchè è necessario educare i giovani (e i bambini) all'utilizzo della rete



L'uomo sta ancora cercando di capire bene cosa fare con il più grande network decentralizzato mai realizzato, il mass media moderno per eccellenza (Internet).

Ad oggi lo sta utilizzando per due "brillanti" scopi :

1) Griglia di controllo (spionaggio)
2) Piattaforma pubblicitaria


Sociologicamente parlando la più grande innovazione della rete è stata la distruzione dello spazio privato e lo stravolgimento del concetto di privacy.  Già oggi, ma fra alcuni anni sarà certo, non essere presenti in rete, non avere la propria vita pubblicata su qualche sito o social sarà fonte di sospetto. Mentre al contrario, restare chiusi in casa e non parlare con nessuno non lo sarà più (purchè la connessione sia accesa).

I giovani utilizzano internet per due motivi principali:

1) Creare e scoprire la propria immagine pubblica (specchio specchio delle mie brame...)
2) Come Oracolo onniscente al quale poter chiedere tutto

L'età media della navigazione si abbassa sempre di più e con essa aumenta la vulnerabilità dei piccoli internauti. Il risultato sono milioni di persone che navigano in internet pensando di poter usufruire dell'antico concetto di privacy. Per cui pensano di poter guardare, ascoltare e leggere qualsiasi cosa restando nell'anonimato (sempre che i genitori o altri non osservino il monitor).

Non è così, qualsiasi click voi facciate viene catalogato, registrato e sarà sempre recuperabile.

Tutto quello che fate all'interno della rete NON si cancella.

Concetto semplice ma importante per poter sviluppare quel minimo di giudizio necessario ad utilizzare uno strumento del genere con maggiore attenzione.

Perchè non spendere qualche ora di lezione scolastica per educare i giovani alla rete? e con questo non intendo lo studio dell'hardware tecnico ma la consapevolezza della natura del funzionamento e dei suoi effetti.

Un recente studio ha mostrato come i teen-ager postino sempre più informazioni su di loro e siano sempre meno preoccupati di chi possa accedere a questi dati (solo il 9% si dice preoccupato).

Qui sotto l'aumento dei dati personali dal 2006 ad oggi:


  • 91% posta una foto di loro stessi, + 79% dal 2006.
  • 71% posta il nome della propria scuola, + 49%.
  • 71% posta il nome della città dove vive, 61%.
  • 53% posta il proprio indirizzo e.mail, + 29%.
  • 20% posta il proprio cellulare, + 2%.
  • 92% posta il proprio nome reale.
  • 84% posta i propri interessi (film, libri, musica ecc ecc).
  • 82% posta la data di nascita.
  • 62% posta il proprio stato sentimentale.
  • 24% posta video personali.
In ogni innovazione tecnologica il messaggio è nel mezzo non nel contenuto:

....ogni nuova tecnologia (comprese la ruota, il parlato, la stampa), esercita su di noi una lusinga molto potente, tramite la quale ci ipnotizza in uno stato di "narcisistico torpore". Se non abbiamo gli anticorpi intellettuali adatti, questo capita appena ne veniamo in contatto, e ci porta ad accettare come assiomi assoluti, le assunzioni non neutrali intrinseche in quella tecnologia. Se invece riusciamo a evitare di esserne fagocitati, possiamo guardare quella tecnologia dall'esterno, con distacco, e a quel punto riusciamo non solo a vedere con chiarezza i principi sottostanti e le linee di forza che esercita, ma anche i mutamenti sociali diventano per noi un libro aperto, siamo in grado di intuirli in anticipo e (in parte) di controllarli...
(Marshall Mcluhan)

via Pew Resarch: Teens, Social, Privacy