martedì 4 marzo 2014

Review: World War Z


Recensione "World War Z": Sarebbe semplice chiudere la questione in due righe definendolo solo una minchiata pazzesca ed un'ottima operazione di marketing (vedi sequel e videogiochi). In realtà il messaggio è molto più subdolo di così. World War Z è forse uno dei film più classisti e allo stesso tempo iper-commerciali che abbia mai visto. Chi sono gli Zombie ?... 


vi aiuto..

Gli Zombie sono i "poveri" della terra che post crisi si stanno alzando e rischiano di minacciare i pochi "puri" rimasti. Sarà un caso che nel film, la città che ha costruito il muro più alto e dove ancora si vive felici e contenti sia Gerusalemme ? La nazione dei finanzieri per antonomasia. Sarà un caso che proprio una soldatessa Israeliana, dopo aver espiato i suoi peccati d'avidità con il classico taglio della mano, accompagni Brad Pitt (gli Usa) verso la temporanea soluzione della crisi ?... no. Max Brooks (figlio del più celebre Mel Brooks) è ovviamente Ebreo e si è specializzato sul trend degli Zombie, dapprima scrivendo il "Manuale per sopravvivere agli Zombie" e poi nel 2006 con questo "World War Z", insisterà sulla questione nel 2011 pubblicando "Zombie Story e altri racconti". Hollywood ha visto questa crisi con anticipo e i più grandi successi per gli adolescenti dipingono scenari apocalittici e distopie come questa (vedi Hunger Games), vedono lungo. Ma ritorniamo alla lotta di classe di questo film "elitario". Al contrario dei "Vampiri" che sono affascinanti, acculturati, belli e di classe, gli Zombie sono solo brutti poveracci che vivono senza vita, dormono in piedi nel silenzio e vengono svegliati dal rumore verso il quale iniziano a correre come pecore alla ricerca dell'esistenza perduta. Gli Zombie sono la feccia di questo pianeta. Gli Zombie siamo noi (o solo voi se preferite;)). Mi soffermo sulla sceneggiatura perchè per il resto, con un budget da 195 milioni di dollari, il film è sicuramente ben fatto. Buona visione: Voto 3.