domenica 7 dicembre 2014

I Media, la Paura e l'inversione dei comandamenti


Che si tratti di omicidi, stalking, pedofilia o corruzione, i media prosperano raccontando le paure e gli incubi degli uomini.

Spesso ne parlano in maniera così ossessiva da arrivare quasi ad invocarli alimentandone indirettamente il numero in un processo emulativo non riconosciuto.
Non è una novità, gli uomini leggono da sempre, in maniera morbosa, le storie delle loro più atroci paure per esorcizzarle.
Nell'evoluzione della società dell'immagine, dove l'unico imperativo è ottenere in qualsiasi modo visibilità, risulta un'associazione logica: delinquere = esposizione, punita forse nel breve periodo ma spendibile subito dopo il momento di redenzione o detenzione.

La normalità e lo standard non fanno notizia, ma con un'indice di corruzione percepita di oltre il 70% si può realmente affermare che "Non Rubare" rappresenti la normalità ?

Forse dovremmo invertire l'ordine delle cose, forse la nuova normalità dovrebbe essere "Rubare", allora magari ci scandalizzeremmo di fronte ai nuovi titoli dei media sui disobbedienti onesti.

E forse allora la stampa e la televisione, attraverso la cronaca, si renderebbero più utili alla società di quanto non siano ora.