mercoledì 3 ottobre 2012

Tensioni in Portogallo



Il Portogallo è stato il fiore all'occhiello degli "esperimenti" d'Austerità Europei.... Esperimenti che ricordano tanto quelli della Chicago School fatti in sud-america (Cile e Argentina)... Oggi però la popolazione inizia a non essere più tanto mansueta nell'accettare le riforme di austerità.... 
Le proteste iniziano e siccome gli interessi della popolazione e del mercato sono diametralmente opposti la tensione sale... Leggiamo un interessante analisi al riguardo.
"Anche se l'economia portoghese è relativamente piccola, è direttamente legata alla Spagna in termini di commercio e la presenza di banche spagnole in Portogallo. Madrid è l'epicentro della crisi della zona euro, un ulteriore paralisi politica che porti ad ulteriori pressioni dei mercati finanziari sul Portogallo può influire negativamente sulla Spagna. Inoltre, un aumento dell'instabilità sociale in Portogallo minerebbe in crisi la credibilità della troika, perché il Portogallo (con l'Irlanda) è stato considerato un successo nell'attuazione di riforme economiche.
Il Portogallo intende tornare sui mercati obbligazionari a fine 2013, ma i piani potrebbero essere compromessi dall' instabilità politica. Questo potrebbe aumentare la probabilità e la necessità di un secondo piano di salvataggio, che aumenterebbe i costi di finanziamento per gli altri paesi della periferia europea.
Questi eventi dimostrano che le situazioni di Portogallo e Spagna stanno cominciando ad assomigliare sempre più da vicino alla Grecia: i creditori esterni e la popolazione locale, stanno spingendo in direzioni opposte, in modo significativo tentano di destabilizzare il governo e  la riduzione del potere del governo stesso. La Strategia iniziale di Lisbona era quella di rispettare rigorosamente le richieste della troika. La strategia ha avuto un discreto successo, a Lisbona, è stato dato un obiettivo più flessibile da parte dei suoi creditori in cambio per della sua accondiscendenza. Tuttavia, tale strategia sta ora portando a disordini interni.
Di conseguenza, è probabile che il Portogallo chiederà alla troika una flessibilità ancora maggiore in modo che Lisbona possa alleviare le tensioni politiche e sociali interne. L'Unione europea e il Fondo monetario internazionale sono propensi ad accettare una richiesta di Lisbona per una implementazione più lenta di riforme economiche. La questione è se queste concessioni saranno sufficienti a placare il popolo portoghese e i mercati internazionali, i cui interessi sono direttamente opposti".