martedì 24 dicembre 2013

Mille Scintille



In vista delle feste leggiamo questo bell'articolo sull'incredibile storia della famiglia Ruggieri e degli spettacoli pirotecnici, un'altra eccellenza Italiana.


A cura di Antonio Ferri

Bologna è famosa per l'Università, la più antica d'Europa (1088), ma vi è un'altra scuola bolognese che ha avuto un successo strepitoso; quella pirotecnica, di cui nel XVIII secolo sono stati impareggiabili maestri i fratelli Ruggieri. Gaetano, Pietro,Antonio e Petronio, nati tra il 1699 e il 1715 in quella bologna che i Papi vollero seconda città dello Stato Pontificio, dopo Roma, s'inventarono fuochi artificiali di una tale bellezza da essere chiamati a stupire i cortigiani di Luigi XV a Versailles e di Giorgio II in Gran Bretagna.

Quando partirono dalla loro città natale, nel 1730, per cercare fortuna in Francia, erano molto poveri e Petronio, il fratello più piccolo, aveva solo 15 anni. Gaetano, il "capo" (aveva 31 anni), era stato perentorio nel decidere di puntare su Parigi e di cercare lavoro nella commedia dell'arte come tanti altri Italiani. Lasciavano a Bologna la famiglia, di cui purtroppo non si sa nulla, e una città che nei primi del Settecento faticava a trovare slancio nel rinnovamento della cultura.



Arrivati a Parigi i Ruggieri chiesero aiuto agli attori della Comédie Italienne e vennero impiegati in lavori molto umili. Ma presto si fecero notare per la loro creatività nell'introdurre in scena quelle che oggi definiremmo effetti speciali. Gaetano aveva letto l'edizione Bolognese del 1678 De la Pirotechnia, in cui l'autore, Vannuccio Biringuccio, spiegava come "fondere metalli e far fuochi artificiati", così come era a conoscenza della fortuna, fatta proprio a parigi, dal modenese Carlo Vigarani, una cinquantina d'anni prima, nel realizzare spettacoli pirotecnici.

E così ebbero inizio le esibizioni "alla bolognese": Gaetano e i suoi fratelli inventarono prima i fondali di scena trasparenti dietro cui far esplodere le cariche di polvere da sparo, poi strapparono gli applausi colorando i fuochi artificiali, creando così un arcobaleno di razzi pirici. La bravura di Ruggieri richiamava sempre più persone agli spettacoli finchè non se ne parlò anche a corte e il re Luigi XV volle conoscerli per metterli alla prova. Fu un trionfo. Gaetano, Pietro e Petronio furono all'altezza della loro fama e per la corte di Versailles completarono il loro repertorio con le "girandole", con le "bombe" collocate in cielo per mezzo di palloni aerostatici e con  l'accensione in sequenza (affidata al più giovane, che doveva collegare i razzi in modo da non doverli accendere uno alla volta). Il feux d'artifice che segnò il trionfo dei Ruggieri fu quello della sera del 29 agosto 1739, allestito per i parigini lungo la Senna illuminata a giorno, per celebrare le nozze tra Loise-Elisabeth e l'Infante di Spagna Filippo. Il re ne fu entusiasta e anche una corte annoiata come quella di Francia riuscì ad emozionarsi.


 Nozze tra Loise-Elisabetta e Filippo di Spagna (29-8-1739)

Per ricordare gli spettacoli pirotecnici più belli furono eseguiti molti disegni, da cui furono tratti anche dei quadri che ci mostrano come l'esibizione dei fuochi si fosse trasformata, grazie ai Ruggieri, in uno scenario irreale che esplodeva in mille colori e con mille boati scintillanti che "devestavano" palazzi di cartapesta, torri, archi, giardini. Luigi XV non potè più fare a meno di loro: ormai solo con i Ruggieri le feste avevano successo e nel 1753 i bolognesi si stabilirono definitivamente a corte. Con i fratelli lavoravano decine di inservienti,muratori,carpentieri,fabbri,falegnami,assistenti per le accensioni e i collegamenti. I costi delle loro esibizioni erano astronomici: in un solo spettacolo furono impiegati 200.000 razzi. Feste furono realizzate anche per altri committenti che, proprio attraverso l'allestimento di spettacoli pirotecnici, ostentavano potere e ricchezza.

La fama dei fratelli Ruggieri oltrepassò la Manica approdando alla corte Inglese, molto più austera di quella parigina, ma ugualmente interessata ad esaltare la grandiosità della corona britannica. Re Giorgio II chiese a Luigi XV di poter dare l'incarico ad almeno uno dei fratelli bolognesi di insegnare la pirotecnica in Gran Bretagna e il re di Francia lasciò partire il piò anziano ed esperto Gaetano. Non fece più ritorno, re Giorgio, entusiasta della sua professionalità, non lo lasciò rientrare alla corte di Luigi. Gaetano Ruggeri morì a Londra nel 1782 e l'onore della sepoltura nella cattedrale di Canterbury testimonia quale fosse l'ammirazione degli Inglesi per l'artista della pirotecnica.

Se ai quattro fratelli italiani è riconosciuta una vera maestria nella realizzazione dei fuochi, non da meno furono altre esperienze che si svilupparono in Europa dopo l'introduzione della polvere da sparo, intorno al 1241, da parte dei mongoli, durante l'invasione dell'Ungheria. Secondo alcuni studiosi l'uso della cosiddetta "neve cinese" nel Vecchio Continente risale al XIV secolo quando il monaco tedesco Berthold Schwarz la preparò per primo per sparare un proiettile, nella composizione oggi ancora utilizzata, ma in realtà l'esistenza della stessa non è sicura.

Anche se in Italia l'utilizzo della polvere da sparo a scopo ludico risale al tardo medioevo, soprattutto nelle rappresentazioni sacre diffuse in particolare in Toscana. Ed è proprio a Firenze in pieno rinascimento, che nel corso dei festeggiamenti, per la ricorrenza della conquista del Santo Sepolcro nel 1099, durante la prima Corociata, trovarono applicazione i fuochi con il tradizionale volo della "colombina" (un razzo dalle sembianze di un Colombo) e lo "scoppio del carro", cerimonia popolare ancora oggi seguita da tutta la città.

Il XVIII secolo si chiude con il terrore rivoluzionario giacobino e con la stella nascente di Napoleone. Gli spettacoli pirotecnici, pur essendo anch'essi simbolo della dissennatezza degli aristocratici nello spendere denaro pubblico, non cadono sotto la censura della morale rivoluzionaria, anzi. Nel 1804 i due figli di Petronio, Michel e Claude-Fortune, diventanogli artificieri dell'imperatore. Nel 1805 i Ruggieri accompagneranno Napoleone nel suo viaggio in Italia e proprio a Bologna allestiranno per l'ingresso dell'imperatore uno spettacolo senza precedenti.

Erano ormai passati più di settant'anni da quando i quattro fratelli avevano lasciato Bologna. Il loro atelier a Parigi era in rue Saint-Lazare. L'entrata dell'attuale sinagoga dava, nel 1776, sul giardino Ruggieri, il primo giardino pubblico aperto a Parigi dove si andava a bere, a ballare e ad ammirare i fuochi. Il giardino venne chiuso, ma il negozio dove lavoravano i Ruggieri esiste tutt'ora all'angolo con Rue Laferrière. La maison dei fratelli italiani non cessò mai l'attività: figli, nipoti e pronipoti di Gaetano, Pietro, Antonio e Petronio continuarono a incantare il mondo con i loro spettacoli pirotecnici fino al 1997 quando la società francese Lacroix, specializzata nella costruzione di fuochi artificiali, acquistò la società Ruggieri, dando vita alla Lacroix-Ruggieri, impresa tutt'ora attiva in Europa.