giovedì 16 gennaio 2014

La Tirannide



Visto che in Europa il totalitarismo burocratico in nome del "libero mercato" si è trasformato in una Tirannide Bancaria rileggiamo cosa scriveva Aristotele a proposito di questi regimi. 
Da "La politica di Aristotele"
Le Tirannidi, si conservano: reprimendo gli individui superiori, togliendo di mezzo gli spiriti indipendenti, non permettendo sissizi, né consorterie politiche, né educazione, né alcuna altra cosa del genere; bensì controllare tutto ciò da cui derivano di solito questi due sentimenti: la grandezza d’animo e la fiducia.
Non lasciare  esistere circoli di cultura e altre riunioni a scopo di studio, e fare di tutto onde i sudditi restino il più possibile sconosciuti gli uni agli altri (perché è proprio il conoscersi che produce soprattutto reciproca fiducia): badare inoltre che quanti vivono in città stiano sempre in pubblico e s’intrattengano presso le porte di palazzo (perché così non potranno mai nascondere quel che fanno e si abitueranno a nutrire pensieri umili di sé, vivendo continuamente da schiavi).
Altro espediente tirannico è rendere i sudditi poveri: così  occupati nelle faccende quotidiane, da non avere tempo per cospirare.
Perché la tirannide tende a tre fini:



  • uno, che i sudditi abbiano pensieri meschini (un pusillanime non si rivolterà contro nessuno);
  • secondo, che siano in continua diffidenza l’uno dell’altro – la tirannide non si distrugge prima che si stabiliscono rapporti di reciproca fiducia tra loro  
  • terzo che siano nell’impossibilità di agire (perché nessuno si accinge all’impossibile e quindi neppure a sovvertire la tirannide, quando ne manchi la possibilità e non si dispongano di mezzi)
In effetti ogni espediente tirannico si può riportare a questi propositi.
 A una cosa sola deve badare il tiranno, a conservare la forza, di guisa che possa governare sui suoi sudditi, non solo se vogliono ma anche se non vogliono. Deve far vedere, in primo luogo, che si interessa del denaro pubblico, non sperperandolo, quando ad esempio essi prendono quattrini della gente che fatica e lavora senza tregua e li danno a profusione alle cortigiane, agli ospiti, agli artisti;  inoltre deve far vedere che riscuote le tasse e le liturgie in vista della pubblica amministrazione, insomma deve sempre presentarsi come custode e amministratore.
E poiché gli stati sono costituiti da poveri e ricchi è estremamente necessario per entrambi comprendere che la loro esistenza è garantita dal governo e che opera sua gli uni non ricevono offese dagli altri.
Lo scopo comunque è chiaro: bisogna che egli appaia ai sudditi non come un capo tirannico, ma un amministratore, non un usurpatore ma un tutore, che segua la moderazione nel modo di vivere e non gli eccessi.