sabato 25 ottobre 2014

Ottawa, Lupi Solitari e l'Esposizione Mediatica

La sparatoria di Ottawa merita delle riflessioni accurate. 
Una delle strategie mediatiche dell'Isis è quella di creare una miriade di "Lupi Solitari" che possano attaccare con assoluta imprevedibilità mettendo a segno anche "piccoli" danni reali ma creando profonde ferite psicologiche.
Il progresso dell'uomo nasce nella paura, e in occidente gli stimoli commerciali che ci condizionano nelle nostre vite consumistiche sono da sempre guidati dalla paura. 

L'Isis utilizza proprio questa stessa paura che il Marketing occidentale ha sviluppato in maniera così elaborata (I persuasori occulti,il marketing dell'ignoranza). 
La guerra al terrore oltre ogni confine, una guerra al terrore in cui il terrore stesso si può incarnare anche nel vicino di casa in perfetto stile Horror Hollywoodiano.

Il flusso di queste azioni ha due direzioni, da una parte si dirige verso il nemico, e dall'altra verso i lupi solitari.

Da un lato il "Terrore Psicologico" e dall'altro il "Senso di Giustizia e Verità" 

Convincere e spingere alla conversione potenzialmente qualsiasi cittadino offrendo il Paradiso e anche una grandissima esposizione mediatica.

E qui entra in gioco la debolezza occidentale.

Quanti uomini e donne occidentali sognano i famosi 15 minuti di gloria globale ? E quante di queste persone, non avendo niente da perdere, sono e sarebbero pronte a tutto pur di dare un senso alla loro vita ? 

Vivi veloce e muori giovane no ? Non valeva anche per James Dean ? 

Il messaggio è lo stesso che quel ragazzino Australiano di 17 anni incarna, quando intona il grido di battaglia Jihadista.
Qualcosa in cui credere, qualcosa per cui combattere e soprattutto qualcosa per cui morire.

Nel passato la popolarità di un individuo era legata alle capacità e ad una sua reale utilità o trasposizione sociale. 
Oggi alla visibilità, non importa come.
Macchiavelli non è mai stato così attuale.
Ottenere visibilità è l'unico ostacolo per la differenziazione di una persona rispetto alle altre. Nell'era di internet l'informazione è sempre più veloce e superficiale. 
Le immagini e i video sono lo strumento principale di comunicazione.
I devices hanno allargato gli schermi e anche un semplice telefono si è trasformato da apparecchio uditivo a visivo.

La certezza delle fonti e delle informazioni su internet è difficilmente verificabile e quindi anche gli utilizzatori della rete possono definirsi "potenzialmente" più informati ma realmente più ignoranti.
Le analisi approfondite sono diventate pressochè inutili, solo i messaggi brevi e visivi ottengono attenzione. Questa superficialità di conoscenza si ripercuote anche nelle relazioni interpersonali che diventano anch'esse sempre più superficiali e veloci.

La visibilità è l'unico fine e il mezzo con il quale raggiungerla non ha alcuna importanza.
Ogni talento o abilità è oggi subordinata alla visibilità e alla tenacia e motivazione nel conseguirla (e non viceversa) di conseguenza una volta ottenuta questa è possibile svolgere molteplici attività.
Prendiamo un esempio estremo per chiarire il concetto. Andrew Breivik, autore della strage di Utoya  in Norvegia nel 2011, ha ottenuto una visibilità tale da poter intraprendere, potenzialmente, qualsiasi attività.
Dal creare una linea di vestiti ad un libro, un film, un blog o altro.
I commenti indignati di mezzo mondo sarebbero solo la migliore delle pubblicità.

Questo trend culturale e sociale continua a spingere inevitabilmente e sempre più rapidamente la società verso il basso.
Viviamo una insensibilità culturale generata da questo flusso infinito di esposizione mediatica.

E i nemici dell'occidente sanno come sfruttarla.