mercoledì 23 giugno 2021

Il Vaticano contro il DDL Zan



Il 17 Giugno il segretario per i rapporti con gli stati Monsignor Paul Richard Gallagher ha consegnato una richiesta formale contro il disegno di legge Zan al governo Italiano. La motivazione è la violazione del concordato (patti lateranensi del 1929).

Il Vaticano si è da sempre intromesso nella politica nazionale Italiana, basti pensare agli anni '60 - '70 - '80 quando era praticamente impossibile avere un presidente del consiglio che non andasse bene alla Chiesa.

Le persuasioni morali Vaticane non sono però mai state formali come in questo caso, come mai ?

Negli anni del blocco comunista gli interessi del Vaticano coincidevano con quelli Statunitensi ed occidentali. Oggi per quanto riguarda la questione dell'orientamento sessuale sono in netto contrasto. 

L'occidente e gli Usa stanno usando la libertà di orientamento sessuale come uno dei tanti mezzi per scardinare società non democratiche vedi medio oriente, Russia e Cina. 

Il Vaticano in questa battaglia rischia la fine di una vittima innocente. 

Da sempre nei secoli i suoi più acerrimi nemici sono stati il Positivismo ed il Relativismo. 

Se il positivismo, la fede positiva nei fatti dati dai fenomeni scientifici e dal progresso tecnologico, ha sempre lasciato nei limiti delle sue scoperte lo spazio per Dio, il relativismo rappresenta invece oggi più che mai la bestia nera. 

Il relativismo teorico o teologico si ferma ad analisi e concetti pericolosi per una istituzione che rappresenta l'assoluto ma in ogni caso sempre dibattibili.

(Es. Il nostro Dio è relativo alla nostra area geografica, se fossimo nati in Arabia Saudita Allah sarebbe per noi il più buono e giusto ecc ecc)

La libertà dell'orientamento sessuale sposta il relativismo ad un piano di soggettività che non si scontra con la fede o un pensiero ma con l'oggettività della natura. 

(Es. Una donna si spoglia davanti ad uno specchio, vede benissimo di essere naturalmente donna ma decide di relativizzare quel concetto e sentirsi un uomo).

Questo crea non pochi problemi e grattacapo, se già fatico a credere a quello che non vedo cosa succede se relativizzo e soggettivizzo anche ciò che vedo ed è oggettivo ?

E' certamente vero che esistono individui "intrappolati" in un corpo estraneo e questi andrebbero tutelati protetti e liberati dal peso di una esistenza passata a fingere e nascondersi. 

E' altresì vero che massive campagne pubblicitarie ed ingerenze sull'educazione (dei minori in particolari) riguardanti un argomento come l'orientamento sessuale possono creare più confusione che altro.

Ma d'altra parte è proprio questo lo scopo, una società più confusa, debole (vedi pensiero debole di Vattimo e Rovatti) ed insicura è certamente più facilmente manovrabile. 

Il tutto in nome di una libertà "relativa".

Liberi di acquistare tutto quello che vi viene proposto, liberi di appoggiare ogni causa venga presentata in nome di una libertà presunta, liberi di sognare che ogni minoranza possa diventare una maggioranza liberi di non rendervi conto di essere solo marionette.

In questo caso da entrambi i lati della barricata, in uno scontro che sul lungo periodo il Vaticano non vincerà di certo ma di cui le società occidentali potrebbero rimpiangere le conseguenze in termini demografici e di salute mentale.

"Il paradosso della tolleranza è un paradosso che si configura nell'ambito dello studio dei processi decisionali, enunciato dal filosofo ed epistemologo austro-britannico Karl Popper nel 1945. Esso stabilisce che una collettività caratterizzata da tolleranza indiscriminata è inevitabilmente destinata ad essere stravolta e successivamente dominata dalle frange intolleranti presenti al suo interno. La conclusione, apparentemente paradossale, formulata da Popper, consiste nell'osservare che l'intolleranza nei confronti dell'intolleranza stessa sia condizione necessaria per la preservazione della natura tollerante di una società aperta".

«La società aperta è aperta a più valori, a più visioni del mondo filosofiche e a più fedi religiose, ad una molteplicità di proposte per la soluzione di problemi concreti e alla maggior quantità di critica. La società aperta è aperta al maggior numero possibile di idee e ideali differenti, e magari contrastanti. Ma, pena la sua autodissoluzione, non di tutti: la società aperta è chiusa solo agli intolleranti.»

(Karl R. Popper, La società aperta e i suoi nemici, Vol. I, Platone totalitario, dalla IV di copertina.)