domenica 15 aprile 2012

Il Futuro del Gas Naturale :

             Il Futuro del Gas Naturale :


Questo è il grafico a 1 anno del Gas Naturale .
Perche' il prezzo è crollato in questo modo ?
Il 2012 segna un profondo cambiamento per il mercato del Gas naturale.
Si parla gia’ di “American Shale Gas Revolution” (gas di scisto derivato dai bitumi , fino al 2002 non veniva considerata vantaggiosa la sua estrazione e lavorazione ma con l’aumentare dei costi energetici lo e’ diventata).
Questa rivoluzione ha portato i prezzi del Gas a toccare dei bassi mai registrati (pensati) prima.
Ora c’è da considerare, come questa rivoluzione impattera’ sulla geopolitica internazionale del mercato del Gas.
L’Europa e  l’Italia sono illustri ostaggi dell’importazione.
L’italia acquista quasi il 90% dell’energia che utilizza ed e’ sbilanciata su 2 soli fronti , Russia e Algeria, dovesse venire meno uno dei 2, il paese sarebbe in ginocchio.
E’ necessario per il nostro paese aumentare gli accessi e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento).
                             


Di sequito la Mappa dei Bacini di Shale Gas Potenziali in Europa (giallo) e bacini già attivi (verde)



Ma torniamo all’ American Shale Gas Revolution.
Per essere considerati dei big player, avere formazioni naturali di gas di scisto non e’ abbastanza.
Sono necessari anche :

1)    Ampi Bacini idrici
2)    Pre esistenti infrastrutture di raccolta e distribuzione
3)    Aziende competenti
4)    Ingenti risorse di capitale per finanziarie le estrazioni

Solo pochi stati hanno quanto serve e solo 2 al mondo soddisfano tutti questi requisiti.
Il primo dei 2 e' rappresentato dagli gli Stati Uniti con le infrastrutture di raccolta e distribuzione piu’ avanzate del mondo
ed almeno 12 stati federali con importanti giacimenti di Gas di Scisto situati vicino a riserve idriche.
Il risultato di questo mix magico e’ stato un incredibile successo nell’estrazione 2011-12 che ha portato ad un ammasso di riserve inutilizzate e ad un crollo verticale del prezzo del Gas.
Non esistono dati Ufficiali ma le stime parlano di un eccesso di riserve che si avvicina circa al 40% della produzione Usa.
Questo permette agli Stati Uniti di avere il Gas Naturale al minor prezzo del mondo.
Ed e’ solo questione di tempo prima che inizino ad esportarlo.
Il Messico sara’ sicuramente uno dei principali clienti ma la maggior parte delle quantita’ eccedenti verra’ liquefatto (GNL) ed esportato oltre oceano in apposite navi (metaniere) verso l’Europa.
















Queste esportazioni permetterebbero agli Usa nel prossimo decennio di diventare il 2° fornitore di Gas Naturale per l’europa,

European gas network
mettendo un freno alle abitudini russe di usare la manopola del gas per premiare gil “amici” e punire i “nemici”.
Il prezzo del Gas Americano sara’ di un 1/3 quello che oggi acquistiamo dalla Russia (inferiore al loro stesso costo di produzione).
Ma la Russia non sara’ l’unico stato a trovarsi in difficolta’, anche l’Algeria, Lybia, Norvegia, Egitto e Qatar dovranno rivedere i loro costi e cercare di ottenere prezzi piu’ competitivi.
Per l’Egitto e Qatar ci sara’ il vero e proprio rischio di venire “tagliati fuori” dal mercato europeo e vedersi costretti ad esportare verso l’area del pacifico.
Sfortunatamente per loro pero’ l’altra nazione che ha tutti i requisiti necessari e’ proprio nella regione del Pacifico ed e’ L’Australia.

Australian gas (rosso) e Petrolio (verde) pipeline transmission















In piu’ rispetto agli Stati Uniti quest’ultima ha gia’ una rete di trasporto GNL (Gas Naturale Liquefatto) avviata e questo permette all’Australia di sfruttare le sue risorse anche piu’ velocemente di quanto non stia accadendo negli Usa.

Vediamo ora se i nostri politici sapranno muoversi per tempo (ottenendo vantaggi per le nostre bollette) conseguentemente a questa nuova Rivoluzione.

A presto,