mercoledì 22 maggio 2013

La memoria corta della Germania (e l'idiozia dei negoziatori Europei)



La Germania, il playmaker e indiscusso leader Europeo ha la memoria corta quando si tratta di ricordare da dove proviene gran parte del suo successo.

Nel 1948 alla fine della 2° guerra mondiale, la Germania (dopo aver acceso la miccia che portò a 40 milioni di morti) aveva ipotecato anche le maniglie delle porte e il suo monte debiti ammontava a quasi il 700% del Pil. Le potenze vincitrici occidentali "cancellarono" il 90% di quei debiti, post-ponendo il pagamento di mezzo secolo. Questo permise a Berlino di iniziare a crescere con una media dell'8% annuo e di ridurre il proprio debito al 12% sul pil (più basso anche di quello dei vincitori).

La Germania, che non "sconta" nemmeno un euro di debito ad Atene &co.,beneficia di una moneta svalutata (il Marco Tedesco oggi varrebbe molto più dell'Euro) con la quale sta impoverendo i suoi vicini rendendoli poco a poco satelliti economici e sociali. Chi conosce i Tedeschi sa bene che le loro teste sono flessibili come un pezzo di ghisa. L'obbiettivo è sempre lo stesso di 60 anni fa, la Germanizzazione del continente e la ricerca del naturale spazio vitale "Lebensraum". I mezzi sono diversi, il fine no.



I negoziatori Europei sono stati e sono degli Imbecilli a "fidarsi" di Berlino. E oggi viviamo il paradosso di chi ha aiutato una nazione che usa quell'aiuto contro di noi.

..."Andremo in Europa a schiena dritta"... ?!  è quando ritornate sempre con i pantaloni rotti che ci preoccupiamo...


Qui sotto il documento riguardante la "remissione" dei debiti Tedeschi (accordo di Londra del 27-02-1953).

  
Dal "Grande Dittatore" (musica: overtuere Lohengrin, Wagner)