venerdì 26 luglio 2013

Evasione di sopravvivenza


Ogni tanto anche ai politici scappa qualche verità.

Fassina alla riunione di confcommercio ha parlato di un "Evasione di Sopravvivenza", in sostanza ha voluto dire che alcune attività sono "costrette" ad eludere od evadere per non chiudere (evidentemente non quelle criminali e le banche)

Lo abbiamo scritto centinaia di volte ma lo scriviamo ancora, allo Stato non frega niente della ripresa economica, lo Stato è semplicemente in lotta per la sua sopravvivenza.

Il mercato lo distruggerebbe (e lo sta facendo) molto volentieri ma ne ha ancora bisogno per riscuotere dai cittadini in moneta reale il capitale perso con i giochini finanziari.

Ovviamente, queste disgraziate politiche economiche non porteranno altro che all'inevitabile riduzione delle entrate fiscali. Lo sanno anche i sassi che più tassi e meno incassi. Le attività chiudono e con una pressione diretta del 54% (se aggiungiamo anche quella indiretta andiamo alle stelle)  parlare di politiche per lo sviluppo e la crescita è ridicolo.

Un altro rischio che accompagna queste politiche sconsiderate è dato anche dall'ombra della rivolta fiscale. Le guerre oggi sono economiche e finanziarie, è allora, probabilmente, lo sono anche le rivoluzioni.