giovedì 26 settembre 2013

L'antropocentrismo e la Finanza (parte 2)




·      L’uomo indebitato a rischio e il creditore senza rischio

Il passaggio dalla regolamentazione industriale a quella finanziaria ha segnato la perdita di rilevanza della produzione e quindi del lavoro. La creazione di ricchezza attraverso la stampa di denaro e la sua relativa attribuzione rappresenta una nuova forma di sottomissione attraverso il debito finanziario.

Le due classi sociali che si stanno delineando sono rappresentate da individui indebitati a rischio per la sopravvivenza e individui creditori senza rischio. Una struttura piramidale con un corpo formato da uomini indebitati alla base e creditori senza rischio al vertice.

Sugli uomini indebitati e sul debito come forma di schiavitù ormai abbiamo già letto tutto e non rappresenta certo una scoperta. Mi sembra invece interessante soffermarsi sulla figura del creditore senza rischio. Il pensiero comune è che anche il creditore possa correre il rischio di perdere il suo investimento nel caso non venga ripagato. 

Lo shock finanziario del 2008 ha invece dimostrato come questa idea sia sbagliata.

La grande novità di quest’ultima crisi finanziaria risiede proprio nell’avere mostrato a tutti in maniera palese e senza precedenti che gli agenti creatori di questa ricchezza infinita non possono perdere, il sogno non può essere messo in discussione, il banco vince sempre.

Con i primi derivati sul credito si separa il rischio dal credito e si vendono entrambi a clienti diversi. 
E’ così possibile concedere credito senza un rischio diretto. Il rapporto biunivoco creditore – debitore viene così scardinato a favore di una nuova forma triangolare, creditore – debitore – acquirente del rischio.


Oggi gli agenti sono appunto tre, Mercato  - Stato – Cittadini.  Il Mercato è il creditore, lo Stato è il debitore e i Cittadini sono gli inconsapevoli acquirenti del rischio.

Quando e come nascono i derivati sul credito ?

leggi anche: chi è Blythe Masters

Giugno 1994 Boca Raton Florida. L'intero gruppo di lavoro del Credit Portfolio e Credit Policy and Strategy di J.P. Morgan è in vacanza premio in un lussuoso resort 5 stelle. Sono tutti ragazzi e ragazze tra i 20 e 30 anni, inglesi e statunitensi, fanno festa e lavorano duro. La vacanza sembra molto innocente come quelle che qualsiasi azienda puo' far vivere ai propri dipendenti. Qualche drink, sole, piscina, flirt e lavoro. Il budget di spesa concesso a questo gruppo di “menti creative” non ha limite per questo week end. Il vertice di J.P. Morgan ha mandato questi ragazzi a rilassarsi perché vuole persone in grado di pensare “out of the box”, fuori dagli schemi. Devono risolvere il problema che tormenta ogni Banca dalla notte dei tempi.
Devono ridurre i rischi.
Il punto è che le banche trovano nei loro rischi un limite all'espansione, più capitale devono tenere “fermo” a garanzia per possibili rischi e meno possono concederne in prestito. Si hanno pensieri giudiziosi e si cerca come gestire questi rischi non per il solo interesse della banca rappresentata ma anche per quello dell'intero sistema finanziario.
Dopo giorni di meeting le conclusioni alle quali giungono sono:
- vendere direttamente i propri prestiti,
- separare il rischio dal prestito.
Ovvero vendere a terzi il rischio che ogni linea di credito concessa comporta. Separare, dal prestito stesso, il rischio che questo possa non essere ripagato. Ecco  il “drive” che spinge il gruppo di lavoro a creare i primi CDS (Credit Default Swaps, quelli che Warren Buffet in seguito chiamerà “armi di distruzione di massa”). Un tipo di derivato che assicura un prestito dal suo possibile default (sofferenza).
Questo momento rappresenta l'introduzione di un concetto totalmente nuovo nel mondo finanziario, storicamente i derivati rappresentavano la possibilità di “scommettere” sul futuro valore di qualcosa (Es. Future sul Grano). Per molti anni gli agricoltori hanno utilizzato questi derivati per proteggersi “hedge” dalle fluttuazioni dei prezzi. Non solo agricoltura ma anche valute, energetici, metalli preziosi e tutte le commodities che possiate immaginare. Ma mai sui crediti. Così il gruppo di J.P. Morgan, partendo dall'idea di questi derivati sul mercato della commodities, applica lo stesso sistema ai Crediti con l'illusione di poter rendere il sistema Bancario (finanziario) più sicuro.
Il primo Credit Default Swap della storia è stato strutturato dalla Signora Blythe Master tra J.P Morgan e Exxon.
Exxon era un cliente della Banca e la Banca aveva un'esposizione creditizia nei suoi confronti. Nel 1989 una petroliera Exxon in navigazione lungo le coste dell'Alaska ha un incidente e perde in mare circa 11 milioni di galloni di petrolio 1/5 dell'intero carico. Questo disastro conosciuto come l'Exxon Valdez Oil Spill, resterà il maggior disastro ambientale in acque Statunitensi di sempre fino al 2010 quando la stazione Bp Deep Water Horizon nel Golfo del Messico riuscirà a fare meglio. (Ancora meglio di questi due disastri a livello mondiale sono solo i pozzi incendiati in Kuwait da Saddam…). Nel Novembre del 1994 un giudice di Anchorage (cittadina dell'Alaska meridionale con 292.000 anime) condanna nel caso Baker Vs Exxon quest'ultima ad un risarcimento di 287 milioni $ per danni diretti (actual damages) e a 5 bln $ per danni indiretti (punitive damages). Exxon nel panico chiede ed ottiene una lettera di credito da 4,8 bln $ da  J.P. Morgan mettendo quest'ultima nel panico. J.P. Morgan secondo le regole per le riserve bancarie del tempo (Basilea 1) avrebbe dovuto “congelare” l'8% del credito concesso (circa 384 mln $) oltre al rischio in caso di mancato pagamento da parte di Exxon per l'intera somma. Così la Sig.ra Masters cerca qualcuno che possa essere interessato ad acquistare il rischio collegato a questo prestito consentendo a J.P. di “liberare” il capitale a riserva.
Lo trova a Londra, la European Bank for Reconstruction and Development o EBRD.
Jp Morgan avrebbe quindi pagato un quid mensile (una specie di polizza assicurativa) a EBRD per essersi presa carico di questo rischio.  In questo modo il rischio viene spostato dai bilanci Jp concedendo alla banca piu' capitale per nuovi prestiti. Un Innovazione Finanziaria senza precedenti che permette alle Banche di “aggirare” il limite delle riserve di capitale richieste. Così questo capitale di riserva contro il rischio si riduce ed esponenzialmente aumentano i prestiti. I derivati sul credito permettono alle aziende, istituzioni finanziarie e governi di “vendere” i rischi nei confronti dei quali non vogliono essere esposti e farne dei nuovi. Questo è solo l'inizio della festa., Jp Morgan ha trovato un filone d'oro e l'ufficio Derivati sul Credito diventa sempre più grande ed importante.
Il passo successivo è quello di poter vendere derivati non piu' tra la banca e una sola entita' ma di unire i rischi di più clienti insieme, creare un Portfolio di clienti esposti nei confronti della banca e scaricare i rischi dai libri contabili a terzi.
In questo primo portfolio Jp Morgan inserisce 360 nomi di aziende private e vende un CDS che tutela Jp da una possibile sofferenza di queste 360 ditte. Sembra una pazzia che qualcuno possa comprare un prodotto del genere ma bisogna pensare che durante la vendita la sola presentazioni di queste 360 ditte avrebbe messo tranquillo qualunque cliente. Si tratta di alcuni tra i  più importanti nomi e brand mondiali. Inoltre la spiegazione tecnica di questi strumenti di ingegneria finanziaria è piuttosto complicata e il messaggio di vendita che venive passato era del tipo “Ti permetto di Investire nel Portafoglio clienti Jp Morgan, abbiamo fatto un sacco di lavoro e di Due Diligence per metterlo insieme e tu hai la possibilita' di trovarlo gia' pronto”. Sulla difficolta' e la mancata comprensione di questi strumenti si è parlato molto. Satyatjit Das che ha lavorato nell'industria dei derivati per 20 anni stipulando contratti anche con Governi ha scritto che meno di un 15% (forse ancora meno…) dei clienti capiva realmente il funzionamento di questi strumenti.
La banca divide poi questo Portfolio in Tranches di solito due o tre livelli come A, B o C dal meno al più rischioso, permettendo all'Investitore di scegliere quanto rischio desiderava acquistare. Questi agglomerati di rischio divisi in tranches vengono chiamati Synthetic CDO (Collateralized Debt Obligations).
L'espansione e la richiesta di questi prodotti è immediata, si passa quindi alla creazione di un vero e proprio mercato non regolamentato (Otc Over The Counter) dove poter vendere/acquistare questi rischi su portafogli clienti di proprietà o anche di altri con i quali non si ha alcun rapporto diretto…
La macchia d'olio di questi prestiti ”senza rischio” così come la perdita della petroliera Exxon si è estesa dal 52° piano di un grattacielo di Midtown New-York fino al più piccolo costruttore immobiliare di provincia.
Oggi siamo nella posizione di chi inizia a realizzare come questi rischi su crediti siano stati solo “spostati” ma mai estinti. O, come direbbe mio Nonno sintetizzando il racconto, “Il Diavolo fa la pentola ma non il coperchio”. Ora è arrivato il conto, il sistema bancario è tecnicamente fallito i Governi si sono presi carico di questo fallimento e stanno passando sui cittadini il conto finale,senza aver cambiato le regole del gioco.
Con la creazione di questo mercato, quel gruppo di ragazzi in vacanza in Florida aveva appena scritto una pagina di Storia Bancaria che non dimenticheremo.
Link:Parte 1