lunedì 22 agosto 2022

The turning point. Il programma globalista e la crisi economica (indotta) per i prossimi decenni.




The turning point. Il punto di svolta è il titolo scelto dalla Deloitte per promuovere nel mondo occidentale l'agenda globalista della transizione green. (La Deloitte è una delle big four aziende di consulenza del mondo per numero di dipendenti e turnover).

Questo report è importante perché chiunque andrete a votare, in Italia o altri paesi Europei o USA (salvo rivoluzioni o Donald Trump), obbedirà a quest'agenda che ha come obiettivo emissioni zero entro il 2050.

Se decideranno di non farlo verranno fatti fuori come tutti quelli che hanno espresso qualche dubbio al riguardo.

E qui il ritorno al precedente articolo (L'occidente, un'altra catastrofe ideologica) nel quale ho delineato l'approccio ideologico dell'occidente in relazione al dominio globale contro la visione realista di Russia e Cina. 

In questa ideologia liberale la rivoluzione Green è un pilastro portante. E' chiaro a tutti come il risultato finale ideale sarebbe quello di azzerare la dipendenza dai paesi che hanno le materie prime energetiche. 

E' però fondamentale ricordare che una rivoluzione green senza Cina, Russia o India significa un suicidio per l'occidente.

In cosa consiste questo report ? ve lo spiego in breve. 

La Deloitte ha creato un modello da loro originalmente chiamato D.Climate Model che calcola l'impatto del cambiamento climatico sulle varie economie del mondo. (Per maggiori dettagli sulla composizione del modello potete scaricare il report integrale al link in fondo al post e leggere pagina 30).

Questo modello parte dal presupposto che senza agire le temperature saliranno di 3° entro il 2100.

Agendo si fermeranno a 1,5° nel 2100.

Agire significa attuare la transizione green e non basta mettere del verde nel logo o nei cataloghi delle proprie aziende. Si tratta di arrivare ad emissioni zero entro il 2050.

Questo, secondo gli esperti della Deloitte, potrà essere raggiunto con un costo da pagare fino al "turning point", diverso per ogni continente, dopodichè diventerà ricavo permettendo al mondo di continuare a crescere come non avrebbe fatto altrimenti.

Il Turning point per l'Europa arriverà negli anni '50  (21 sec...) e il prezzo per raggiungere il turning point sarà "marginalmente negativo" fino al 2070 (vedi tabella sotto punto 2)




Per l'Italia la situazione è ovviamente una delle più complicate in Europa e la curva del "dolore" prima del turning point una delle più estreme:


La Deloitte ci ricorda che se l'Italia non si muoverà in fretta l'85% del nostro pil e 21 milioni di posti di lavoro saranno a rischio...




E qui l'utopico piano di trasformazione con i prossimi due/tre decenni di crisi...




Vi stavate chiedendo cosa accomuna le proteste dei Gilet Gialli, dei coltivatori in Olanda, degli autisti in Canada, dei lavoratori dei trasporti in Inghilterra, dei contadini in Sri Lanka e tutte quelle altre che verranno ? Ecco, ora lo sapete. 

Il fatto che l'agenda globale si è inventata un'utopica ed ideologica transizione green "necessaria" oggi e che questa transizione costerà almeno trent'anni di impoverimento e posti di lavoro persi. 

Da un lato questa certezza, dall'altro il modello economico Deloitte e il suo calcolo di perdite tre volte maggiori in caso continuassimo con lo status quo.

Siete pronti a qualche decennio di sacrifici in nome dell'agenda globale ? Ora non ve lo chiede più l'Europa ma il mondo intero. Il mondo che si vede dagli uffici delle big corporations. 


Happy Winter.


Leggi anche:

Report completo : The Turning Point

Report per l'Europa: The Turning Point

Report per l'Italia: The Turning Point

Su questo blog: L'occidente, un'altra catastrofe ideologica

Jordan Peterson sul Telegraph: Peddlers of environmental doom have shown their true totalitarian colours