lunedì 21 ottobre 2013

L'Euro è stato un disastro o no ?


Uno dei più autorevoli ed elitari mensili Statunitensi trae alcune conclusioni sull'eurofallimento.

p.s.

Per tutti gli ignoranti che credono siano solo i "populisti" a criticare il sacro euro, la rivista Bostoniana The Atlantic fondata nel 1857, non è un gazzettino populista.



L'Euro è stato un disastro o no ?

Sembra piuttosto evidente di si. La disoccupazione al 27,6% in Grecia, 26,2% in Spagna, 16,5% in Portogallo e 13,6% in Irlanda dovrebbero essere le storie di successo dell'austerità. Cosa è successo ? Esattamente quello che gli euro-scettici temevano sarebbe successo. Uno shock ha colpito maggiormente alcune parti rispetto ad altre e non c'è stato modo di riequilibrarle.

La politica della Bce dettata dalla Germania ha lasciata agli altri paesi nessun'altra scelta ma quella di cercare di ripagare i debiti tagliando la propria strada verso la prosperità.

In altre parole, l'Euro ha trasformato una recessione in una depressione, perchè non permette ai suoi paesi di combattere. Non possono svalutare, tagliare l'interessi o aumentare il deficit quando sono in difficoltà. E questo non fa altro che peggiorare la situazione. Per questo Paul Krugman è scettico riguardo alle dichiarazioni di Andy Rose per cui i paesi legati da una valuta a cambio fisso (come l'euro) non hanno fatto peggio degli altri (a sovranità monetaria) dal 2006 ad oggi.

E' contro ogni logica pensare che un sistema monetario senza flessibilità possa lavorare bene come uno flessibile durante una crisi finanziaria. Ed è anche contro ogni evidenza.

Come Krugman fa notare qui sotto. Il livello del debito è stato un problema solo per alcuni paesi euro e per nessun altro. Come è possibile che non ci siano differenze tra paesi euro e non euro?









Andy Rose esclude i paesi euro dal suo campione di studio. Include solamente i paesi con un legame convenzionale. L'unione europea no ha un'unione fiscale o bancaria e quindi non dovrebbe essere tratta come un'unione. I paesi euro non sono stati federali. Lasciarli fuori dal campione di studio però non ha molto senso e modifica la tendenza dei risultati.

Nella tabella di Rose qui sotto vediamo che solo 63 degli 83 paesi a cambio fisso analizzati nel 2006 erano ancora tali nel 2012. Tre di questi 63 paesi che hanno iniziato e finito con un cambio fisso lo hanno abbandonato temporaneamente. Così solo 60 degli 83 non hanno mai modificato il loro cambio.


Cosa dovremmo fare con i 23 paesi che hanno abbandonato il cambio fisso ? Presumibilmente hanno ritenuto troppo doloroso mantenerlo e tra la scelta di una maggiore disoccupazione o una moneta più debole hanno preferito la seconda. Rose ignora totalmente questi paesi analizzando solo quelli che non hanno mai modificato il cambio e giunge alla conclusione che questa rigidità ha funzionato. Lo studio è sbagliato dal principio.

I cambi fissi funzionano fino a quando funzionano, ma quando non è più così sono dolori.