venerdì 8 giugno 2012

La profezia di Margaret Thatcher sull'euro

La lady di ferro disse che secondo lei l'euro rappresentava "la più grande follia dell'era moderna"
da un articolo del telegraph del 2010 che riprende un passo della sua autobiografia

Oggi l'autobiografia di Margart Thatcher, pubblicata per la prima volta nel 1993, sembra proprio una profezia. Mostra la sua incredibile saggezza nell'esaminare la proposta di Jacques Delors riguardo alla moneta unica.
Le sue continue obiezioni non erano di tipo xenofobo o isolazioniste, le sue obiezioni erano di tipo economico. Già nel 1990 la Signora Thatcher aveva previsto con dolorosa chiarezza la devastazione che sarebbe derivata da quelle scelte. Nella sua autobiografia ricorda di come avvertì il cancelliere dello scacchiere John Mayor, pro-euro, di come la moneta unica non avrebbe mai accomodato le così diverse necessità di un colosso industriale come la Germania a quelle di paesi più piccoli come la Grecia. La Germania si ritroverà la sua naturale fobia dell'inflazione, mentre l'euro risulterà fatale per i paesi più poveri perchè "devasterà le loro economie inefficenti"

Originale,

Today, Margaret Thatcher’s autobiography, first published in 1993, reads like a prophecy. It shows how deeply and with what extraordinary wisdom she had examined Delors’ proposals for the single currency. Her overriding objection was not ill-considered or xenophobic, as subsequent critics have repeatedly claimed. They were economic. Right back in 1990, Mrs. Thatcher foresaw with painful clarity the devastation it was bound to cause. Her autobiography records how she warned John Major, her euro-friendly chancellor of the exchequer, that the single currency could not accommodate both industrial powerhouses such as Germany and smaller countries such as Greece. Germany, forecast Thatcher, would be phobic about inflation, while the euro would prove fatal to the poorer countries because it would “devastate their inefficient economies”.

Non resta molto da aggiungere se non chiedersi come sia stato possibile ,a posteriori, che nessunaltro dei nostri grandi "architetti" e "professori" economico finanziari si sia accorto di dove ci stavano portando.