sabato 9 luglio 2022

Le democrazie occidentali non sono mai state così deboli




Nonostante i continui proclami di unione le democrazie occidentali non sono mai state così deboli come in questo momento.

L'allineamento con i popoli da parte delle istituzioni non maggioritarie non è mai stato così distante ed è arrivato il momento che qualcuno corregga la barra e la direzione. Nella storia delle civiltà umane ogni qualvolta la relazione tra popolo e potere ha superato una soglia critica di distanza, come in questo caso, le conseguenze non sono mai state troppo piacevoli. 

Come da anni indico nel payoff di questo blog si corre il rischio di incappare in gravi errori e considerare movimenti strutturali come congiunturali. Proprio come accadde a Luigi XVI quando chiese ingenuamente se i moti e le insurrezioni fossero una semplice rivolta e il duca de la Rochefoucauld - Liancourt rispose "no sire, è una rivoluzione".

Alcuni esempi recenti:


- Macron perde la maggioranza assoluta alle elezioni parlamentari

- Boris Johnson è costretto a dimettersi (data la secolare Russofobia britannica, Bojo è stato il primo grande promotore della linea di appoggio ad oltranza di Kiev).

- Alle elezioni midterm, Biden e i democratici verranno asfaltati. Gli Usa non sono così divisi dalla guerra civile e l'annullamento della sentenza Roe vs Wade (diritto all'aborto) ne è un chiaro esempio. 

- Assassinio di Shinzo Abe mentre teneva un comizio politico in supporto a Kishida durante la campagna elettorale 2022

- Proteste dei trasportatori in Canada

- Proteste dal settore agricolo Olandese (taciute dai media)

- Proteste in Italia contro l'operato del governo Draghi (dai sondaggi un italiano su due è contrario) anche queste taciute dai media

Ora speriamo le cose possano migliorare da qui ma l'outlook non è certamente dei migliori. 

L'occidente (Usa) ha iniziato quella che potrebbe benissimo scalare in una guerra mondiale per poter mantenere lo status quo imperiale. Dal secondo dopoguerra non si è mai nemmeno intravista la possibilità che qualcuno potesse sfidare l'impero Usa. In questo caso il quadro è diverso. Le sanzioni economiche non sembrano ferire la Russia e i più grandi detentori di materie prime del mondo quanto stanno invece ferendo, con il colpo di ritorno, i paesi che impongono sanzioni ma non hanno tali risorse. 

La propaganda occidentale parlava di una guerra lampo necessaria alla Russia per evitare di essere messa in ginocchio dalle sanzioni. Sta accadendo tutto il contrario. Il tempo gioca in questo momento a nostro sfavore. L'inverno sta arrivando, le scorte di materie prime non sono state adeguate. Il crollo dell'euro nei confronti del dollaro (di un 20% nell'ultimo anno) sta aumentando la pressione sui cittadini del vecchio continente. Gli Usa stanno di fatto impoverendo l'Europa a loro vantaggio. I politici che appoggiano queste politiche non possono essere sostenuti dalle popolazioni locali. Nemmeno con la propaganda battente a cui siamo abituati (e che non avevo mai visto prima a questo livello).

In parole povere nessuno in Occidente voleva questa guerra se non gli Americani e Inglesi. Questo nel corso della storia, a seconda dei vincitori, verrà ovviamente modificato. Ma avendo assistito in prima persona agli eventi non mi è possibile notare altrimenti. I segnali di rivolta nel mondo occidentale ne sono la conferma. Sarebbe bastato riconoscere la Crimea, un imperativo geopolitico Russo al quale nessuno a Mosca avrebbe mai rinunciato senza combattere, per evitare il conflitto (e il paragone con Hitler del 1938 è totalmente ridicolo).

Invece si è voluti arrivare allo scontro. 

Pensare che vent'anni fa la Russia era in ginocchio, bussava pietosamente alle porte dell'occidente ed è stata presa a calci. Direi un ottimo lavoro diplomatico. 

Prepariamoci ad un inverno di menzogne e propaganda come mai prima e soprattutto prepariamoci anche a potenziali episodi di violenza interna. Gli Italiani non sono mai stati un popolo rivoluzionario, troppo divisi al loro interno, ma grandi anarchici si. Basti pensare a Gaetano Bresci o Michele Angiolillo (Attentati indivdualistici nella storia dell'anarchismo).

Speriamo nel meglio ma soprattutto chiediamo ai politici di queste istituzioni che non rappresentano i cittadini in nessun modo e non sono passati attraverso alcuna elezione, di prestare attenzione onde evitare di dover leggere in futuro spiacevoli pagine di storia. 


Leggi anche: La crisi delle democrazie liberali post 2001