domenica 6 novembre 2022

L'America e l'occidente al traino iniziano la ritirata



Ed eccoci arrivati ai primi segnali del dietrofront Americano. A pochi giorni dalle midterm, il Washington Post inizia l'operazione di scarico dei poveri Ucraini. 

Usati come carne da cannone in una scommessa che aveva un duplice scopo:


- Tagliare il cordone ombelicale energetico tra Russia e UE (Sabotaggio nord stream riuscito, grazie SBS)

- Rovesciare il governo di Putin (Fallito)

Il 48% del partito Repubblicano (in aumento del 6% sul mese scorso) si è stancato di dare aiuti no limits a Kiev (18.2 miliardi di dollari ad oggi) mentre a casa l'inflazione continua a galoppare allegramente e lo spettro di una recessione non sembra più tanto lontano. Anche dall'interno del partito democratico si sono alzate voci contro l'appoggio incondizionato a Zelensky.

L'amministrazione Biden sta quindi "privatamente" incoraggiando l'Ucraina a segnalare un'apertura alle negoziazioni, contrariamente a quanto da loro affermato, anche con Putin.

L'articolo continua a scaricare i poveri Ucraini ricordandoli che sono "interamente dipendenti dagli aiuti occidentali" e fare i capricci con i donatori potrebbe essere controproducente. 

While Western officials also hold profound skepticism of Russia’s aims, they have chafed at Ukraine’s harsh public rebukes as Kyiv remains entirely dependent on Western assistance. Swiping at donors and ruling out talks could hurt Kyiv in the long run, officials say.

Devono quindi dimostrare la stessa apertura che avevano all'inizio del conflitto... 

U.S. officials say they believe that Zelensky would probably endorse negotiations and eventually accept concessions, as he suggested he would early in the war. 

E qui non vorrei essere nei panni di Zelensky. Il poveraccio aveva già negoziato la pace salvo poi avere obbedito al dietrofront ordinato da Washington e Londra (alla fine la colpa se la prenderà ovviamente lui).

Pensando a Zelensky e a come è stato usato mi vengono in mente un paio di versi di Euripide:

                               O gloria, o gloria, che fai grande la vita.

                               a miriade di uomini insignificanti.

Molti riescono ad acquistare grande reputazione per la superficialità dell'opinione pubblica, la cosa più obbrobriosa che si possa immaginare.

L'editoriale cita anche la proposta di Pace twittata da Elon Musk (ormai un'entità geopolitica Repubblicana) e descrive la Crimea come un territorio sotto il controllo Russo da molto più tempo delle altre aree conquistate, sede di una base navale e casa per molti militari Russi in pensione. 

Apriti core, forse gli "strateghi" occidentali hanno capito che la Crimea non si tocca. O meglio si può anche decidere di farlo ma bisogna essere pronti a trasformare il mondo in un bel parcheggio per i prossimi dinosauri.

La pace sembra quindi più vicina, ora che l'occidente inizia a rendersi conto che non può convertire la Russia in un Mc Donald a breve.

Sarà divertente leggere e sentire tutti gli esperti di "geopolitica" e giornalisti fantocci spuntati come funghi che hanno deriso e continuano a deridere la Russia quando si negozierà una pace con il 20% dell'Ucraina passato nelle mani di Mosca più la Crimea persa per sempre. 

Ancora più divertente sarà sentire quei guerrafondai europei come la servetta Von Der Leyen o Stoltenberg rimettersi la museruola. Un po' come è stato vedere il primo promotore all'invio di armi Italiano (Enrico Letta) in piazza per la pace ieri. Patetico.

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