venerdì 17 agosto 2012

La Geopolitica dell'Iran

 


E dopo aver dato un'occhiata alla Geopolitica dell'Egitto (post-elezioni) e Siria, guardiamo adesso alla madre di tutti i pericoli in Medio oriente. L'Iran.
L'Iran è il 17° paese più grande del mondo per estensione e il 16° più popoloso.
Quest'area medio-orientale, prima della navigazione in acque profonde, era l'unica via per l'oriente. Terra di passaggio e di confine. Un confine montuoso.
Iran (topografico)
I paesi montuosi hanno delle caratteristiche precise. La loro base di partenza è povera, la logistica è complicata, i terreni coltivabili sono pochi e spesso difficilmente accessibili. La geografia influisce sul carattere e le inclinazioni delle popolazioni. E così, le montagne rappresentano un simbolo di chiusura. I popoli montanari sono spesso tradizionalisti e molto poco inclini al cambiamento e alla flessibilità. Disciplinati, ordinati, ostinati: i peggiori contro i quali si possa combattere. L'Afghanistan ne è una prova lampante e l'Iran è 4 volte più grande e 3 volte più popoloso.
Le catene montuose più importanti sono lo Zagros e Alborz. Lo Zagros è la principale catena che si estende dal confine nord-est fino allo stretto di Hormuz. Lo Zagros è un'estensione sud del Caucaso lunga circa 1.500 km, confina congiuntamente con la Turchia e l'Armenia. Scendendo verso sud-ovest il terreno è più pianeggiante e fertile nel lato Iracheno e resta montuoso in Iran. Questo è lo storico confine tra la Mesopotamia e la Persia.
"Per controllare o influenzare l'Iran esiste solo una possibilità, destabilizzarlo dall'interno"


L'unica eccezione è rappresentata dalla regione dello Shatt al -Arab (lato Iraniano) dove si trovano le città di Abadan, Ahvaz e Dezful. Questa à la regione dei pozzi petroliferi. Ancora verso sud si trova l'unico tratto di costa Iraniano, circa 1.300 km lungo il golfo persico dove la città principale è Bandar Abbas e dove si trova lo stretto di Hormuz. Questo stretto è particolarmente vulnerabile ad azioni di interdizione. l'Iran non è una potenza marittima. I due deserti centrali (Kavir e Lut) sono tra le zone più impervie e inabitabili del mondo. Molti paesi montuosi trovano al loro interno delle aree abitabili, questo non è il caso dell'Iran. La sua popolazione è concentrata sulle montagne e anche la capitale Teheran è ai piedi  della catena di Alborz.
L'Iran è il terzo produttore di petrolio al mondo ma la sua geografia montuosa e desertica non gli permette di sfruttare questo potenziale e nonostante tanta ricchezza, resta un paese povero al pari di una Bielorussia o Panama. Le montagne non aiutano lo sviluppo industriale e le infrastrutture necessarie per lo sviluppo sono eccessivamente costose e poco efficenti.
Tanto è difficile per i popoli della pianura attaccare i popoli montanari quanto è vero l'opposto. I persiani, che nascono come popolazione guerriera sui monti Zagros, svilupparono il proprio impero scendendo e conquistando le valli della mesopotamia. Le montagne sono una limitazione per chi attacca dall'esterno, certo,  ma lo sono anche per chi partendo dalle montagne attacca le pianure. Mantenere attive le linee di approvvigionamento sulle montagne è praticamente impossibile. Per questo motivo l'espansione Persiana o Iraniana è un'espansione che si basa su un alto regime di integrazione e collaborazione con i popoli sconfitti e conquistati. Per controllare o influenzare l'Iran esiste solo una possibilità, destabilizzarlo dall'interno. La maggior parte della popolazione è sciita ma vi sono 3 zone (a nord-est/ovest e sud-est) Sunnite che possono essere utilizzate come testa di ponte per scuotere il governo attuale.
Il pirmo imperativo Geopolitico di qualsiasi Nazione è: Restare uniti. Quando un paese viene (o si sente) diviso a causa di  influenze  esterne o interne, tutta la sua Geopolitica perde il fondamento principale (vedi la povera Italia spezzata in 3 come i colori della sua bandiera, con amici in paradiso e alleati all'inferno).
Se è vero che la minaccia più grande per l'Iran viene dal suo interno, gli Stati Uniti (così come fecero i Britannici e  Ottomani) stanno esattamente sviluppando questo tipo di strategia. Hanno invaso una potenza vicina (Iraq) e si sono posizionati sul confine, pronti ad intervenire in Iran non con la violenza militare diretta ma con la sovversione e manipolazione politico-religiosa. Gli Americani oltre che a Ovest si sono piazzati anche a Est in Afghanistan... (giusto nel dubbio). Gli Iraniani sono da sempre timorosi anche della possibile manipolazione Russa. Oggigiorno questa minaccia è però più lontana, dopo la fine della guerra fredda gli Usa hanno tolto a Mosca tutti i Buffer di confine (Caucaso e Afghanistan) che potrebbero influenzare Teheran.
Gli Americani si sono già messi (ovviamente) all'opera, nella regione del Balochistan hanno appoggiato movimenti separatisti, hanno fatto lo stesso  con gli Arabi del Khuezestan (a nord del golfo Persico), hanno provato con i Curdi e creato tensioni lungo il confine con l'Azerbaijan. La rivoluzione colorata (nel caso dell'Iran verde ma ricordiamo anche l'Arancione in Ucraina, Viola in Italia, Bianca in Russia ecc...) è stata un altro tentativo mediatico per "tastare" un pò il terreno. Le rivoluzioni colorate hanno poi un particolare appeal in ricordo della rivoluzione bianca Iraniana (1963) che avrebbe dovuto lanciare un grande programma di riforme per il paese sotto la guida dello Scià Mohammad Reza Pahlavi.
In conclusione l'Iran è una fortezza circondata da incredibili barriere naturali e organizzata al suo interno con un ottimo apparato di intelligence e sicurezza. Per quanto riguardo il programma nucleare, come tutti i programmi nucleari, è un deterrente. Da un lato, se portato a compimento, aumenterebbe il potere dell'Iran, dall'altro, tiene sotto scacco eventuali attacchi esterni ai centri di lavorazione e arricchimento. Facendo leva sul petrolio, Teheran, lascia  intendere che questi attacchi costerebbero parecchio alla parte offensiva. La diplomazia sembra la strada più percorribile per entrambe le parti. Le tattiche Iraniane sono principalmente due: Primo, con questo programma nucleare instaurare il dubbio della propria reale forza; Secondo, proiettare un immagine di nazione "folle e instabile" nei confronti della quale un attacco potrebbe avere delle ritorsioni impensabili... la tattica del pazzo... un pò tipo Mel Gibson in Arma Letale.
Al di fuori di questo schema diplomatico ci sono 2 errori che l'Iran potrebbe commettere:
-  Attivare un blocco sullo Stretto di Hormuz (la Marina Usa ci metterebbe 10 secondi ad intervenire)
- Attaccare Israele.