giovedì 14 giugno 2012

estratto da: l'Economia della Germania Nazista


L'Unione Europea è stata pensata dai "padri fondatori" come veicolo per "cancellare" il passato, ma anche se quando tu pensi di poter chiudere i conti con il tuo passato, è il tuo passato che non li chiude con te.

...Anche l'export tedesco decollò nel corso degli anni '30. Infatti a partire dal 1933 il Ministero degli Esteri tedesco sottoscrisse una serie di accordi bilaterali con altri Paesi, soprattutto quelli dell'Europa sud-orientale, che regolavano il commercio estero sulla base del clearing. In pratica questi Paesi fornivano derrate alimentari e materie prime al Reich, che a sua volta esportava manufatti finiti (soprattutto armi e macchine utensili): per funzionare, il saldo doveva essere pari a zero. Il sistema del clearing era pensato per evitare la fuoriuscita di valuta dai propri confini: si trattava, di fatto, un'economia di baratto. I governi dei Paesi dell'Europa sudorientale (e anche l'Italia) non si resero mai pienamente conto che questo sistema subordinava sempre di più le economie nazionali agli interessi economici della Germania nazista: infatti più esse esportavano in Germania e più dovevano importare dalla Germania, anche se si trattava di prodotti di cui non avevano necessità; ma al tempo stesso la quantità di prodotti esportati verso i Paesi capitalistici diminuiva di anno in anno, rendendo impossibile l'acquisizione della valuta estera necessaria per importare da altri paesi. Questo schema economico negli anni 1940-45 sarebbe stato imposto a tutta l'Europa occupata.
Fu così che la Germania divenne la potenza egemone d'Europa ben prima che le armate di Hitler dessero inizio alla guerra. Infatti già a metà degli anni '30 la Germania era responsabile di oltre la metà di tutto l'import-export dell'Europa sudorientale. L'annessione dell'Austria, nel 1938, aggiunse anche l'arma finanziaria all'ingegnoso sistema ideato da Schacht poiché le banche viennesi erano, fin dal tempo dell'impero asburgico, le principali intermediarie del credito nell'Europa sudorientale. Ma i produttori tedeschi guadagnarono larghe fette di mercato anche al di fuori dei confini europei: per esempio nel Medio Oriente e nell'America latina. Il miraggio degli accordi di clearing proposti dalla Germania fu essenziale nel causare le crisi internazionali che, alla fine degli anni '30, portarono il Messico e il Venezuela a nazionalizzare l'industria petrolifera. Si comprende quindi come l'economia nazista fosse essa stessa un potente fattore di destabilizzazione dell'ordine mondiale al pari delle armate di Hitler....