mercoledì 9 maggio 2012

L'Italia il punto debole dell'Euro, La Germania sapeva (i documenti del governo Tedesco)



Helmut Kohl - Romano(ne) Prodi
Un articolo di Der Spiegel ieri, ha reso pubblici alcuni documenti Tedeschi che mostrano come vi fossero forti dubbi nella cancelleria di Kohl alla nascita dell’Euro come moneta unica soprattutto nei riguardi dell’Italia (visto come anello debole della catena).
Per la prima volta dopo le pressioni di Der Spiegel il governo tedesco ha reso pubbliche pagine e pagine di memoriali, note di cabinetto e messaggi dell’ambasciata tedesca a Roma. (Sarebbe carino fare lo stesso con il governo Italiano…). I documenti proverebbero quello che solo ora sembra chiaro : L’Italia non sarebbe mai dovuta essere accettata nell’Euro. La decisione fu presa esclusivamente su una base politica e non economica. Questo errore portò due anni dopo all’inserimento delle Grecia per gli stessi motivi (un errore ancora più grande). La cancelleria di Kohl non poteva non sapere al punto che Schroeder defini’ l’Euro un bambino malato nato prematuro. Le misure di Austerità e rigore che portarono l’Italia nell’Euro furono per lo più dei trucchi finanziari (leggi articolo “Goldman e Grecia il patto proibito” e “Cosi' l'Italia pensa di truccare i conti”). Questa operazione di “Auto-Illusione” iniziò nel dicembre 1991 a Maastricht quando i capi di governo dell’epoca si ritrovarono per decidere l’immissione della moneta unica entro il 1999. Fino al 1997 inoltrato la Germania non credeva possibile che l’Italia avrebbe avuto le carte in regola. Ma nel 1998 l’Italia presentò un tale miglioramento dei conti che lasciò anche li stessi “revisori” Europei a bocca aperta. Horst Koehler (presidente del German Savings Association Bank) scrive al cancelliere a metà marzo 1997 “L’Italia non ha soddisfatto le condizioni per una riduzione durevole e sostenibile del debito e pone un serio rischio alla nascita dell’Euro”. E ancora Sighart Nehring, capo economico della cancelleria, in una nota nel marzo 1998 “Enormi Rischi per l’Euro sono legati al debito Italiano”. Alla fine l’Italia migliorò i conti con qualche trucco contabile come la “Tassa Europea” e la vendita di Oro fatta alla banca centrale con un' alta tassazione sui profitti oltre all'utilizzo di derivati. I commercialisti dell’Unione chiusero un occhio ma il primo ministro Olandese no. “Senza ulteriori misure non è accettabile l’inserimento dell’Italia nell’Euro”. Koehl credette a Ciampi (Prodi) e al cammino virtuoso che l’Italia aveva intrapreso. E che l’avrebbe portata ad una riduzione Debito/Pil al 60% entro il 2010. (Oggi siamo al 120%). A metà del 1998 un messaggio dell’ambasciata tedesca a Roma nota come la coalizione di centro sinistra (capitanata da Prodi) avrebbe a breve ripreso con le vecchie abitudini. I messaggi notano anche come il passaggio dal Governo Prodi a quello d’Alema non fece che peggiorare ancora ulteriormente la situazione. D’Alema propose un programma di finanziamento europeo attraverso gli Euro Bond non tenendo conto delle spese sul budget nazionale che questa operazione avrebbe comportato
La conclusione è che anche a Berlino ora si rendono conto di come lo Status Quo non possa più continuare.

Nota: per i cittadini Italiani l'Introduzione dell'Euro ha significato una perdita del potere di acquisto del 50% secca, quello che costava 1.000 Lire ora costa 1 € (introdotto però a 1.936 Lire …).

Ubs ha fatto un conto di quanto potrebbe costare un'eventuale uscita... un altro 50% del potere d'acquisto...